Fotovoltaico, energia pulita dalle acque reflue: installato il primo impianto galleggiante su uno stagno di scarico

I bacini di raccolta delle acque reflue in Nuova Zelanda offrono superfici sottoutilizzate ideali per l'installazione di pannelli solari galleggianti. Questi impianti non solo generano energia pulita, ma migliorano la qualità dell'acqua e riducono i costi operativi.

Pannelli solari galleggianti sui bacini delle acque destinate alla depurazione.

Ampie superfici di acque reflue, acque derivanti da attività domestiche, industriali o agricole e che contengono inquinanti, potrebbero contemporaneamente produrre energia pulita, contenere i costi per il trattamento e limitare la proliferazione delle alghe.

L’installazione di pannelli solari galleggianti su questi bacini apre la strada a soluzioni sostenibili e multifunzionali. Oltre a produrre energia pulita, possono contribuire a migliorare la qualità dell’acqua nei bacini, riducendo l’evaporazione di acqua, la formazione di alghe e al contempo i costi operativi.

Un esempio è rappresentato dal primo impianto solare galleggiante della Nuova Zelanda, installato nel 2020 presso l’impianto di trattamento delle acque reflue di Rosedale, ad Auckland. Questo progetto potenzia la fornitura elettrica del Paese senza richiedere l’uso di ulteriore terreno.

L’impianto di Rosedale, con i suoi 2.700 pannelli solari e 4.000 pontoni galleggianti, occupa un ettaro di superficie e sfrutta in modo ottimale un’area urbana marginale. Generando 1.040 kilowatt di energia elettrica e riducendo 145 tonnellate di CO2 all’anno, questo sistema non solo copre il 25% del fabbisogno energetico dell’impianto, ma consente anche un risparmio annuo di 4,5 milioni di dollari neozelandesi.

Questo progetto, il primo del suo genere in Nuova Zelanda, rappresenta una soluzione cruciale in un contesto di prezzi dell’energia in crescita e di sfide ambientali. Le risorse esistenti, come i bacini di raccolta delle acque reflue, offrono un’opportunità inesplorata per produrre energia pulita, riducendo al contempo la pressione sulle risorse naturali.

I bacini di raccolta delle acque reflue, oltre a costituire un’importante risorsa per il trattamento delle acque, possono quindi diventare catalizzatori per una transizione energetica sostenibile. Con oltre 200 bacini presenti nel Paese, queste aree offrono vaste superfici dove installare impianti solari galleggianti, trasformando un problema – la crescita delle alghe – in un’opportunità per il futuro energetico della Nuova Zelanda.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Water Technology

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram