Ti spiego perché i tagli con la carta fanno così male

I tagli con la carta fanno malissimo per diversi motivi: la struttura anatomica delle mani e la natura del bordo della carta in primis

I tagli con la carta, pur essendo superficiali e apparentemente innocui, provocano un dolore sproporzionato rispetto alla loro entità. Ma come si spiega questo fenomeno? In gran parte con la struttura anatomica delle nostre mani, in particolare delle dita, che sono tra le aree più sensibili del corpo.

Le punte delle dita sono ricche di terminazioni nervose, responsabili della percezione tattile e del dolore. Questi nervi svolgono un ruolo fondamentale nel raccogliere informazioni sull’ambiente, come la forma, la consistenza e la temperatura degli oggetti. Quando un taglio di carta incide la pelle, espone questi nervi, provocando un dolore intenso e prolungato.

Un altro fattore che rende i tagli di carta particolarmente dolorosi è la natura del bordo della carta. A prima vista, la carta può sembrare liscia, ma in realtà ha un bordo frastagliato che taglia la pelle in modo irregolare. Questo tipo di lacerazione, a differenza di un taglio netto prodotto da un rasoio, lascia una ferita caotica che irrita ulteriormente i nervi esposti.

Non si forma la crosta protettiva

Inoltre i tagli di carta sono solitamente abbastanza superficiali da non causare sanguinamento significativo, il che impedisce la formazione di una crosta protettiva. Di conseguenza i recettori del dolore rimangono esposti all’aria e agli stimoli esterni, prolungando la sensazione di dolore.

Le mani e le dita, essendo strumenti fondamentali per interagire con il mondo, sono continuamente in movimento. Questo movimento continuo rende difficile la guarigione dei tagli di carta, che tendono a riaprirsi frequentemente, rallentando il processo di cicatrizzazione. Inoltre la carta può contenere tracce di sostanze chimiche utilizzate durante il processo di produzione, che possono ulteriormente irritare la ferita.

Infine i tagli con la carta, pur essendo dolorosi, hanno un’importante funzione protettiva. Il dolore acuto serve come segnale per evitare ulteriori danni e favorire la guarigione. Tuttavia in persone con neuropatia o altre condizioni che alterano la percezione del dolore questi tagli potrebbero essere percepiti in modo amplificato o, al contrario, non essere avvertiti affatto, con conseguenti rischi di infezioni o ulteriori lesioni.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Ohio State University

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook