Nuovo Rapporto Zoomafia 2024: i crimini su animali non conoscono limiti tra uccisione, bracconaggio e traffici illeciti

Presentato il nuovo dossier Zoomafia, che analizza il quadro dei crimini che vedono coinvolti gli animali nello Stivale. Il rapporto evidenzia una situazione grave, a cui contribuiscono anche i minori. I video di violenze su animali diffusi in rete ci danno già una prima idea, ma il fenomeno ha sfaccettature e legami complessi

Traffico di cuccioli, combattimento tra animali, corse clandestine, macellazioni illegali, bracconaggio. Sono alcuni dei migliaia di crimini commessi in Italia, atti di violenza che coinvolgono animali di ogni specie e che accadono senza tregua.

A denunciarli anno dopo anno è il Rapporto Zoomafia dell’associazione LAV, che analizza lo scenario dello sfruttamento animali in diversi settori. Il report, redatto dal criminologo e responsabile Osservatorio Zoomafia LAV Ciro Troiano, fotografa una situazione grave.

L’ultima edizione del dossier, la venticinquesima, è stata appena presentata allo spazio “Europa Experience- Spazio David Sassoli” di Roma. Il lavoro ha come base i resoconti forniti dalle Procure italiane.

140 Procure ordinarie e 29 presso i Tribunali per i Minorenni sono state interpellate dalla LAV per i procedimenti penali del 2023 riguardanti uccisione e maltrattamento di animali, competizioni non autorizzate, reati venatori, abbandono di animali e traffici illeciti. Di queste, il 75% ha autorizzato la trasmissione dei dati.

Il 2023 si è chiuso con 13 indagati al giorno per reati a danno degli animali e l’apertura di quasi 24 fascicoli, uno in meno rispetto al rapporto dello scorso anno e due se si fa riferimento al 2022. Non c’è comunque nulla di cui gioire.

I reati più contestati

Il crimine più commesso in Italia resta pur sempre l’uccisione di animali con 2819 procedimenti, che costituiscono quasi il 40% dei reati zoomafiosi. La quasi totalità delle denunce, l’87%, resta tuttavia a carico di ignoti.

L’anno 2023 è pieno di notizie di cronaca che hanno scioccato il web. Ricordiamo la morte di Leone, il gatto scuoiato vivo nel Salernitano oppure quella di Aron, il pitbull dato alle fiamme a Palermo dal suo proprietario.

Secondo reato, non meno crudele, è il maltrattamento di animali. Il crimine è al centro di 2076 procedimenti e vede 1342 soggetti indagati. Seguono poi l’abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, i reati venatori, l’uccisione di animali altrui e il traffico di cuccioli.

Gli ultimi posti sono occupati invece da combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate, e da spettacoli non autorizzati. I registri ci dicono che dal 1998 fino all’intero 2023 sono stati sequestrati circa 1354 cani e 120 galli destinati ai combattimenti.

Complesso il fenomeno delle competizioni prive di autorizzazione, in primis le corse clandestine, perché rappresentano un territorio fertile per le infiltrazioni mafiose. Collegate alle gare sono infatti le scommesse, che influenzano lo svolgimento delle corse tra accordi e somministrazione di sostanze dopanti.

L’Italia della Zoomafia

Il Rapporto delinea il quadro della zoomafia regione per regione con focus sulle province nelle quali si verificano i maggiori illeciti su animali. Ancora una volta, è la Provincia di Brescia, hotspot di bracconaggio, a dominare per il numero di casi. 323 i provvedimenti e 266 gli indagati nel Bresciano.

Ma in Italia non si denunciano solamente maltrattamenti a cani, gatti e altri animali come i cavalli. I crimini venatori sono responsabili del contrabbando della fauna selvatica e del giro di affari delle specie esotiche. Anche il mare e i fiumi sono teatro di illegalità per la pesca di frodo.

Non per ultimo, il bestiame e le macellazioni clandestine, che evidenziano il legame tra allevamenti e associazione criminale.

La zoomafia minorile

Allarmante è il numero di crimini che vede protagonisti i minori, sottolineando come il tema della zoomafia sia un problema di ampio spettro, connesso tra i più giovani alla diffusione di una cultura che fa trasforma la zoocriminalità in tendenza.

Cassa di risonanza mediatica è la rete, dove ogni azione a danno degli animali viene lodata, incoraggiata, replicata con violenze anche superiori. Rispetto all’anno 2022 i procedimenti penali a carico di minorenni sono aumentati del 64% passando da 25 a 41. Da 29 a 62 gli indagati.

Ricordiamo che le stime si basano sul campione del 75% analizzato. Sorge naturale domandarsi quante atrocità non siano mai state denunciate e continuano a verificarsi nell’indifferenza generale quasi sotto i nostri occhi.

Tutto ciò mentre nello Stivale è ancora in fermo la Legge per inasprire le pene previste per i reati sugli animali. L’intero Rapporto Zoomafia 2024 è disponibile a questo link.

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Fonte: LAV

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