Grazie ai nuovi test condotti su modelli di asteroidi, l'utilizzo dei raggi X emerge come una soluzione promettente per alterare in modo sicuro e controllato la traiettoria di oggetti spaziali potenzialmente pericolosi
Avete mai pensato a come potremmo evitare che un grosso asteroide decida di interrompere bruscamente la nostra esistenza su questo pianeta? Un nuovo studio suggerisce che potremmo risolverla con un bel colpo di raggi X. Sì, avete capito bene: non stiamo parlando di laser alla “Guerre Stellari”, ma di veri impulsi di raggi X che, secondo alcuni scienziati, potrebbero vaporizzare parti di un asteroide, spingendolo fuori rotta.
Fantascienza? Non proprio. Il progetto DART ci ha già mostrato che deviare un asteroide non è un’idea campata in aria, ma ora la sfida è trovare il metodo giusto. Gli scienziati dei Sandia National Laboratories hanno deciso di provare con i raggi X, sparando impulsi a due “pseudo-asteroidi” in miniatura in un laboratorio.
Certo, i modelli usati avevano le dimensioni di una biglia, solo 12 mm di diametro, ma l’esperimento ha mostrato che, vaporizzando minerali comuni come quarzo e silice fusa, si può cambiare il movimento dell’oggetto. E se questo si può fare su scala ridotta, perché non su larga scala?
Ispirazione dalle comete
L’idea, in fondo, non è nuova: si ispira al comportamento delle comete. Quando una cometa si avvicina al Sole, il calore provoca l’espulsione di gas, e questo cambia la sua traiettoria. Riprodurre lo stesso effetto su un asteroide roccioso richiede però molta più energia. È qui che entrano in gioco i raggi X, i cui fotoni hanno un’energia molto più alta rispetto alla luce normale. Gli scienziati hanno utilizzato il dispositivo a impulsi più potente al mondo, chiamato “Z”, e il risultato è stato sorprendente: i modelli di quarzo e silice sono stati accelerati fino a 70 metri al secondo, con una precisione quasi identica.
Nonostante i risultati incoraggianti, restano molti interrogativi. Il progetto DART ha mostrato che deviare un asteroide è possibile, ma prevedere l’effetto di un’onda d’urto causata da raggi X è più complicato rispetto a un semplice impatto fisico. Inoltre, il vero ostacolo è trovare oggetti simili su cui sperimentare. Non possiamo certo continuare a colpire lo stesso asteroide ogni volta, e asteroidi vicini alla Terra su cui fare test non abbondano.
Se da un lato c’è l’entusiasmo per la possibilità di deviare asteroidi con i raggi X, dall’altro bisogna fare i conti con la realtà. Prima che questa tecnologia diventi una soluzione concreta, ci vorranno molti test e uno sviluppo tecnologico avanzato, senza contare le implicazioni politiche e di sicurezza. Per ora, la deviazione degli asteroidi rimane un terreno di sperimentazione, ma è chiaro che l’umanità sta già pensando seriamente a come difendere il proprio futuro. Speriamo solo che non ci serva presto.
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Fonte: Nature Physics
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