La giuria giovani di Cinema In Verde ha premiato con il premio "Germogli" il film distopico ungherese per la sua capacità di affrontare il tema della responsabilità collettiva e dell'impatto dell'uomo sull'ambiente
Un futuro post-apocalittico, poco verde e molto artificiale, in cui la natura è stata soppiantata dalla plastica. È questa la visione distopica proposta dal film d’animazione ungherese White Plastic Sky, che ieri sera ha conquistato il premio “Germogli” alla seconda edizione di Cinema In Verde, dal 19 al 22 settembre ospitato nella magica cornice dell’Orto Botanico di Roma.
Il premio, assegnato dalla giuria giovani del festival, ha riconosciuto la capacità del film di affrontare il tema della responsabilità collettiva e dell‘impatto dell’uomo sull’ambiente. “Attraverso una narrazione distopica e fantascientifica, il film ci trascina in una riflessione sulla necessità di un cambiamento radicale nel nostro rapporto con la natura”, ha dichiarato la giuria.
White Plastic Sky, diretto da Tibor Bánóczki, Sarolta Szabó, con Tamás Keresztes e Zsófia Szamosi, in 111 minuti ci porta in un viaggio temporale nel 2123, quando la Terra è ormai diventata un deserto sterile, ricoperto da una distesa infinita di plastica. L’umanità, costretta a vivere in enormi cupole artificiali, ha sviluppato una tecnologia che permette di trasformare i corpi umani in alberi, fonte di nutrimento per la popolazione.
Il film segue la storia di Stefan e Nora, una giovane coppia che si trova a dover affrontare una scelta drammatica quando Nora decide di sacrificarsi per diventare un albero prima del limite anagrafico obbligatorio fissato a 50 anni. Stefan, disperato, intraprende un viaggio alla ricerca di una soluzione alternativa, che lo porterà a scoprire la verità sulla società in cui vive.
White Plastic Sky è un’opera visionaria e provocatoria, che ci costringe a confrontarci con le conseguenze delle nostre azioni e a interrogarci sul futuro che vogliamo costruire. La sua animazione suggestiva e la sua trama avvincente ci comunicano e, insieme, infondono con un senso di urgenza e di speranza, ricordandoci che il cambiamento è ancora possibile.
La giuria ha voluto assegnata il premio al film, con questa motivazione:
Il film ha affrontato in modo avvincente, provocatorio il tema del cambiamento climatico, mettendo in risalto le qualità umane profonde quali l’amore, il coraggio e l’egoismo. Attraverso una narrazione distopica e fantascientifica, il film ci trascina in una riflessione sulla responsabilità collettiva, in cui la natura stessa diviene una voce potente e imprescindibile del nostro futuro.
White Plastic Sky è un film che non lascia indifferenti, un’opera che scuote le coscienze e ci spinge a riflettere sul nostro ruolo nel mondo.
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