Antibiotico-resistenza, i super batteri potrebbero uccidere quasi 40 milioni di persone entro il 2050. Lo studio

La resistenza antimicrobica (AMR) è ormai riconosciuta come emergenza sanitaria pubblica globale, anche perché studi su studi danno prove che l'AMR sia associata a un aumento della mortalità e a un ricovero più lungo e abbia un effetto negativo sulle economie delle comunità e dei Paesi, soprattutto quelli a basso e medio reddito, dove l'onere delle malattie infettive è molto più elevato

La resistenza agli antibiotici ha portato ad almeno un milione di morti ogni anno dal 1990, con un aumento dei tassi di infezioni resistenti ai farmaci che si prevede causerà più di 39 milioni di vite tra oggi e il 2050 se non ci saranno concrete azioni politiche.

Sono i numeri che emergono da uno studio di riferimento del progetto Global Research on Antimicrobial Resistance (GRAM) e pubblicato su The Lancet, che ha calcolato l’impatto globale della resistenza antimicrobica (AMR) nel tempo, prevedendo una stima dei decessi per infezioni da batteri resistenti che si verificheranno nei prossimi 25 anni.

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Secondo le analisi, ogni anno, nel periodo compreso tra il 1990 e il 2021, i patogeni resistenti agli antimicrobici hanno ucciso in media più di un milione di persone in tutto il mondo, ma ora gli studiosi hanno calcolato che entro il 2050 si verificherà un aumento dei decessi direttamente attribuibili all’antibiotico-resistenza di quasi il 70%.

Questi risultati evidenziano che la resistenza antimicrobica è stata una minaccia significativa per la salute globale per decenni e che questa minaccia è in crescita, spiegano. Capire come le tendenze nei decessi per AMR sono cambiate nel tempo e come è probabile che cambino in futuro è fondamentale per prendere decisioni informate per aiutare a salvare vite.

Cos’è la resistenza agli antimicrobici

Secondo quanto spiega l’EFSA, gli antimicrobici, ne sono un esempio gli antibiotici, sono sostanze usate per eliminare microrganismi o per interromperne la crescita e proliferazione. Sono comunemente usati in medicina umana e veterinaria per curare un ampio ventaglio di malattie infettive.

La resistenza agli antimicrobici (AMR) è la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici. L’uso scorretto o l’abuso di antibiotici sono considerati le cause della crescita e della diffusione di microorganismi resistenti alla loro azione, con conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi per la salute pubblica. Un noto esempio di batterio che ha sviluppato la capacità di resistere a più antibiotici è lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Meticillin-resistant Staphylococcus aureus, in breve MRSA).

Ora, stando al rapporto del Global Research on Antimicrobial Resistance, le infezioni causate da batteri resistenti ai farmaci potrebbero causare – nello specifico, dal 2025 al 2050 – 39,1 decessi direttamente attribuibili alla resistenza antimicrobica (AMR), con 1,91 milioni di decessi annuali direttamente dovuti ad AMR previsti entro il 2050, pari a un aumento del 67,5% rispetto agli 1,14 milioni di decessi del 2021.

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