Il Perù è devastato dagli incendi boschivi che sono costati la vita ad almeno 15 persone. Nonostante questo, il governo centrale non vuole dichiarare lo stato di emergenza ambientale
L’emergenza incendi boschivi in Perù ha raggiunto livelli allarmanti, con più di 3.300 ettari di terreni naturali e agricoli devastati nelle ultime settimane. Il fenomeno, causato principalmente da attività umane e intensificato dalla crisi climatica, ha colpito gravemente 22 delle 24 regioni del paese, con focolai attivi in aree chiave come l’Amazzonia e la regione andina.
Cusco risulta essere la zona più colpita, dove si contano almeno 31 incendi attivi. Nonostante gli sforzi per contenere il disastro, i venti forti e le condizioni meteo difficili continuano a ostacolare le operazioni di spegnimento, complicando l’uso di mezzi aerei.
Il bilancio umano è altrettanto tragico: almeno 15 persone hanno perso la vita, tra cui 10 nelle ultime settimane, la maggior parte delle quali erano anziani. Più di 1.800 persone sono state colpite dagli incendi, che hanno distrutto non solo ecosistemi fragili, ma anche vite e mezzi di sussistenza, minacciando la biodiversità unica del Paese. Tra le specie a rischio si trova l’orso andino, uno degli animali simbolo del Perù, il cui habitat è stato gravemente danneggiato dalle fiamme.
#Incendiosforestales I En la época seca de la Amazonía se dispara la cifra de incendios forestales, es urgente tomar conciencia y poner fin a las quemas. La vida silvestre está perdiendo su hogar y las comunidades locales su fuente de ingresos. Mira más aquí. pic.twitter.com/GUYN5F0I56
— WWF Perú (@WWF_Peru) September 11, 2024
Il governo rifiuta lo stato di emergenza ambientale
Il primo ministro peruviano, Gustavo Adrianzén, ha confermato che la maggior parte degli incendi è stata innescata dall’uomo, complici pratiche agricole insostenibili e leggi che spesso favoriscono l’espansione agricola a discapito dell’ambiente. L’aggravarsi di questa situazione è reso evidente dalla richiesta di più regioni peruviane, tra cui Amazonas, Cusco e Ucayali, di dichiarare lo stato di emergenza ambientale. Tuttavia finora il governo centrale ha esitato, sostenendo che non ci sono ancora le condizioni critiche per una dichiarazione formale.
Perú lleva ardiendo hace más de 15 días, llevándose consigo a animales prácticamente calcinados y personas que intentan apaciguar el fuego ante la indiferencia del Gobierno, Machu Picchu amaneciendo con el cielo gris, por favor difundamos #Amazonas #PeruArde pic.twitter.com/zjCcJLsjxP
— adriana (@bringminate) September 16, 2024
Le autorità locali e organizzazioni civiche, come l’ufficio del difensore civico e il Collegio degli Antropologi del Perù, hanno sollecitato il governo a prendere misure più incisive, poiché ogni giorno che passa vede ulteriori danni agli ecosistemi naturali e alle comunità umane. In particolare l’Amazzonia peruviana, polmone verde del pianeta, è sotto assedio da fiamme inarrestabili che minacciano di distruggere specie rare e preziose risorse naturali.
Nonostante le difficoltà, il 60% degli incendi è stato domato grazie agli sforzi della Protezione Civile e delle comunità locali. Tuttavia, senza una risposta più rapida e un coordinamento efficace, la devastazione potrebbe continuare a estendersi, compromettendo irreparabilmente il futuro ecologico e umano del Paese.
Incendios forestales en Amazonas y otras regiones en Perú.pic.twitter.com/bMoJ9o7tpK
— Marimaz Huaynalaya (@Marimaz8) September 15, 2024
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