Ci sono davvero Pfas nell’acqua di rubinetto? Ecco cosa ha scoperto l’indagine sulle fontanelle di 34 città italiane

Buone notizie: un'indagine di Altroconsumo ha rivelato che l'acqua delle fontanelle pubbliche di 34 città italiane è priva di PFAS, sostanze chimiche inquinanti di cui tanto si parla per la loro pericolosità

In tante città italiane sono presenti le fontanelle ma, visto l’inquinamento generale, è lecito chiedersi se l’acqua pubblica che ne sgorga sia davvero pura e senza inquinanti, come ad esempio i PFAS, di cui tanto si parla per la loro persistenza nell’ambiente.

Per chi non lo sapesse, le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), sono composti chimici usati nell’industria per la realizzazione di tantissimi prodotti, la loro presenza è utile in particolare per favorire la resistenza all’acqua e alle sostanze grasse.

Purtroppo però, a fronte della loro utilità, hanno un enorme difetto: tendono ad accumularsi nell’ambiente (sono estremamente persistenti), penetrando nel terreno e nelle acque sotterranee. Di conseguenza, possono arrivare nella catena alimentare e contaminare anche l’acqua potabile.

Ma i PFAS sono presenti anche nell’acqua delle fontanelle pubbliche italiane? Per scoprirlo, Altroconsumo ha analizzato l’acqua potabile di 38 fontanelle ubicate nei centri storici di 34 città italiane, alla ricerca di questi inquinanti.

Generalmente, è stato effettuato un solo prelievo di acqua per città, ad eccezione delle città di maggiori dimensioni (Torino, Milano, Roma, Napoli) dove gli esperti hanno prelevato l’acqua da due fontanelle situate in zone diverse. In tutto sono state cercate 30 sostanze perfluoroalchiliche in ogni campione prelevato.

I campioni sono stati raccolti tra il 16 giugno e il 4 luglio 2024.

I risultati

I risultati sono rassicuranti: in tutti i campioni i Pfas sono assenti. Altroconsumo inoltre specifica che:

Poiché la metodica di analisi utilizzata dal laboratorio dell’Organizzazione è quella ufficiale prevista dalla legge, si può affermare che tutti i campioni analizzati non solo rispettano il limite di legge per le acque potabili, ma addirittura non manifestano neanche le più basse quantità di Pfas, rilevabili con gli strumenti di analisi.

Una buona notizia che, scrive Altroconsumo, smentisce gli allarmismi diffusi sulla salubrità dell’acqua del rubinetto. Le fontanelle, infatti, sono collegate agli stessi sistemi di distribuzione dell’acqua che servono le abitazioni.

Inoltre, c’è un’ulteriore buona notizia, ovvero la nuova legge sull’acqua potabile che entrerà in vigore a pieno regime nel 2026. Questa impone parametri microbiologici e chimici più severi rispetto a quelli attuali, ampliando l’elenco delle sostanze chimiche da monitorare e trattare, che include ora anche i PFAS.

Nonostante i risultati positivi di questo test, è importante non abbassare la guardia ma continuare a monitorare l’inquinamento da PFAS per garantire la sicurezza della nostra acqua potabile (e non solo).

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Fonte: Altroconsumo

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