Maria Angela Panelli ha salvato più di 10.000 animali che sarebbe stati destinati all’eutanasia grazie ad apposite protesi personalizzate
Maria Angela Panelli, veterinaria e zootecnica di 57 anni, è diventata una figura nota su internet per il suo straordinario lavoro di salvataggio di animali selvatici attraverso l’uso di protesi personalizzate. Il suo impegno è rivolto a quegli animali che, senza il suo intervento, sarebbero destinati all’eutanasia.
Tuttavia Panelli stima che solo una piccola percentuale degli animali bisognosi, tra il 10% e il 20%, riesca ad arrivare a lei per ricevere una seconda possibilità. Gli altri, purtroppo, soffrono in silenzio e non hanno modo di farsi aiutare.
Da oltre un decennio, Panelli vive a Barretos, una città nell’interno di San Paolo, Brasile. È qui che ha iniziato, su base volontaria, a salvare animali feriti o mutilati. Finora ha aiutato più di 10.000 animali, molti dei quali provenienti da operazioni della Polizia Ambientale.
Chi non può tornare in natura trova rifugio in santuari e riserve naturali
Questi animali arrivano spesso in condizioni critiche, come uccelli con ali spezzate, tartarughe paralizzate e formichieri con zampe bruciate. Uno dei casi più particolari che ha affrontato è stato quello di un falco carijó, che aveva perso entrambe le zampe posteriori
Maria Angela racconta che il suo percorso è iniziato quasi per caso. Tra un lavoro e l’altro, la Polizia Ambientale cominciò a portarle animali che sembravano senza speranza. Inizialmente erano destinati a essere soppressi, ma lei si rifiutò di accettare quella fine.
Con la sua esperienza in ortopedia veterinaria, acquisita lavorando principalmente con cani e gatti, decise di sperimentare l’applicazione di protesi sugli animali selvatici. Quello che è nato come un esperimento è presto diventato una missione di vita.
Sebbene alcuni degli animali che Maria Angela salva non siano in grado di tornare in natura, trovano rifugio in santuari e riserve naturali, dove possono vivere in sicurezza. Nonostante i risultati tangibili del suo lavoro, Panelli sottolinea con tristezza che non molti dei suoi colleghi hanno seguito il suo esempio.
Anzi, spesso riceve critiche specialmente da chi ritiene che il suo approccio non sia economicamente vantaggioso. Tuttavia, per lei, la questione è molto più profonda e spera che il suo lavoro possa avere un impatto notevole sul futuro della cura degli animali.
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