Cinghiali a Roma: davvero vogliono farne carne da macello?

Con molta probabilità, già entro la fine di quest'anno la carne dei cinghiali catturati nei parchi della capitale e della regione all'interno delle "zone verdi" sarà in vendita nei supermercati e nei ristoranti

È stato salutato come “piano sperimentale ambizioso e innovativo“, il top dei top in fatto di risoluzione di un problema annoso: fare dei cinghiali che grufolano (tra l’immondizia) per le zone di Roma carne da mangiare. Proprio così.

A dichiararlo a tambur battente è l’Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, che annuncia di aver ideato un piano sperimentale con il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive per far fronte al proliferare (obiettivamente) incontrollato dei cinghiali “che ha creato un’emergenza in molte aree del Paese, con gravi conseguenze per la sicurezza pubblica e l’economia, tra cui rischi epidemiologici e costi elevati per incidenti stradali e danni alle colture“.

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E così il Centro Carni del Comune della Capitale ha già proceduto a macellare il primo cinghiale tra quelli catturati nelle zone verdi della Capitale e nelle prossime settimane la macellazione entrerà a regime fino a dicembre, quando dovranno essere completate tutte le fasi della filiera: stoccaggio, distribuzione e vendita della carne nei supermercati e nei ristoranti della capitale.

Eppure, contrariamente a quanto detto da alcune associazioni del mondo agricolo, non c’è alcuna emergenza incidenti legata alla fauna. Secondo i dati Istat relativi al 2022, su un totale nazionale di circa 166 mila incidenti stradali con lesioni, solo nello 0,2% dei casi la causa dell’evento è stata ricondotta alla presenza di un animale selvatico o da compagnia (più allarmante è la correlazione tra sinistri stradali e abuso di alcol). E che i cinghiali, come la fauna in genere, non rappresentino un’emergenza per la circolazione stradale lo conferma anche l’Asaps, l’associazione Amici della Polizia Stradale: nel 2023 i sinistri con il coinvolgimento di animali sono stati appena 170 (erano stati 163 del 2022). Anche il confronto con i totali nazionali del primo semestre 2023 evidenzia la bassissima correlazione tra i due fenomeni: su 79 mila incidenti stradali, quelli con i selvatici sono stati sempre lo 0,2%.

Già nei mesi scorsi, nella Capitale e dintorni, i cittadini avevano assistendo a un massacro di cinghiali, uno scempio che non può più essere tollerato. Per fermare quella mattanza, la Sfattoria degli Ultimi aveva lanciato una petizione rivolta al Presidente della Repubblica e si era resa disponibile ad accogliere nel suo santuario i cinghiali catturati in modo non cruento nella zona.

Come dicono anche dalla Lac, Lega Anti Caccia, “le femmine di cinghiale quando si sentono minacciate, per un meccanismo di autoprotezione della specie tendono ad andare in calore prima del tempo e a produrre molte più cucciolate, con il risultato di un aumento degli esemplari“. Ciò favorisce di fatto i cacciatori e i loro profitti, e la caccia indiscriminata a cinghiali, così come ai caprioli e ai daini, non è la soluzione, tanto più farne carne da macello, che risulta una provocazione obsoleta a tratti allucinante.

Prossimo step gabbiano al forno con patate….solo nelle migliori rosticcerie, ribattono gli utenti su Facebook.

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E ci giochiamo la testa…

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