Russamento: un comune farmaco per l’epilessia sta risultando efficace nel ridurre i sintomi dell’apnea notturna

Il sulthiame, un farmaco usato per l'epilessia, può aiutare a prevenire l’interruzione temporanea della respirazione dei pazienti, secondo una ricerca internazionale.

L’apnea ostruttiva del sonno è un problema respiratorio comune che colpisce circa una persona su 20. I pazienti spesso russano rumorosamente, il loro respiro inizia e si ferma durante la notte e possono svegliarsi più volte. Ciò non solo causa stanchezza, ma può anche aumentare il rischio di ipertensione, ictus, malattie cardiache e diabete di tipo 2.

Uno studio internazionale ha identificato che un farmaco contro l’epilessia è associato a una marcata riduzione dei sintomi dell’apnea notturna.

I risultati, presentati al Congresso della European Respiratory Society a Vienna, hanno dimostrato che esistono opzioni possibili per coloro che non sono in grado di utilizzare ausili respiratori meccanici come le macchine a pressione positiva continua delle vie aeree.

Il professor Jan Hedner, dell’ospedale universitario Sahlgrenska e dell’Università di Göteborg in Svezia, ha dichiarato:

Il trattamento standard per l’apnea ostruttiva notturna è dormire con una macchina che soffia aria attraverso una maschera facciale per mantenere aperte le vie aeree. Sfortunatamente, molte persone trovano queste macchine difficili da usare a lungo termine, quindi è necessario trovare trattamenti alternativi.

Lo studio

I ricercatori hanno condotto uno studio randomizzato e controllato su quasi 300 pazienti con apnea ostruttiva del sonno in Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania e Spagna che non utilizzavano le macchine. Sono stati divisi in quattro gruppi e hanno ricevuto uno dei tre dosaggi di sultiame o un placebo.

Lo studio ha misurato la respirazione dei pazienti, i livelli di ossigeno, il ritmo cardiaco, i movimenti oculari, nonché l’attività cerebrale e muscolare durante il sonno, all’inizio dello studio, dopo quattro settimane e dopo 12 settimane.

Si è scoperto che dopo 12 settimane, coloro che assumevano sultiame avevano fino al 50% in meno di occasioni in cui la respirazione si fermava e livelli più alti di ossigeno nel sangue durante il sonno. Gli effetti sono stati più marcati alle dosi più elevate del farmaco.

Hedner ha affermato che i risultati suggeriscono che il sultiame potrebbe essere un trattamento efficace per la condizione, e che è necessario uno studio più ampio per confermare gli effetti respiratori benefici del farmaco su un gruppo più ampio di pazienti con apnea notturna.

Questi risultati rappresentano un primo passo nel passaggio dai dispositivi di respirazione indossati durante il sonno a un trattamento a base di farmaci. 

Inoltre, secondo gli studiosi se da un lato ulteriori studi avrebbero esaminato i benefici a lungo termine, eventuali effetti collaterali e se ci fossero tipi specifici di pazienti che trarrebbero maggiori benefici dal trattamento, è di vitale importanza non dimenticare che l’apnea notturna è, nella maggior parte dei casi , legato all’obesità e affrontare questo problema dovrebbe essere la priorità.

Fonte: Ersnet

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