Tutti parlano del latte contaminato per colpa del tappo (che non si stacca più), ma c’è davvero da preoccuparsi?

Sta circolando un'allerta alimentare che riguarda il latte intero, contaminato da trucioli di plastica che derivano dai nuovi tappi che non si staccano in più. Ma il richiamo ci riguarda da vicino? E quanto dovremmo davvero preoccuparci?

In questi giorni, su alcuni siti web sta girando un’allerta alimentare che riguarda il latte intero, richiamato a causa della possibile contaminazione con dei frammenti di plastica del tappo (che non si può più staccare, secondo le normative europee.) Ma quanto c’è di vero in questa notizia? E, soprattutto, quanto questa ci riguarda da vicino? Cerchiamo di fare chiarezza.

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Partiamo da un dato importante: il richiamo è reale e si riferisce al latte intero venduto da un’azienda che sembra aver accertato il rischio che i tappi non rimovibili, soprattutto se si aprono con forza le confezioni, possano rilasciare trucioli di plastica che poi cadono nella bottiglia.

In un comunicato diffuso, l’azienda però assicura che, anche se nel latte cadono piccoli trucioli, che costituiscono corpi estranei, NON vi è alcun rischio chimico per i consumatori. Come consumatori, però, ci augureremmo di non ingerire alcun tipo di plastica o microplastica…

Il latte richiamato in via precauzionale ha data di scadenza fissata al 13 settembre.

Ma torniamo al punto fondamentale: questo richiamo ci riguarda? Basta conoscere il nome della fattoria che produce latte (Αμερικανική Γεωργική Σχολή) per capire di no, o almeno non direttamente. Si tratta infatti di un’azienda greca e il latte oggetto dell’allerta alimentare viene venduto esclusivamente in questo Paese.

La notizia però comunque ci interessa, in quanto i tappi che restano attaccati alle bottiglie sono diffusi anche in Italia su tutte le bevande confezionate in plastica. Il dubbio che anche noi potremmo trovarci alle prese con residui di questo materiale all’interno di ciò che beviamo è dunque più che lecito e un tema di cui discutere.

Saranno però i dovuti controlli dell’aziende stesse (ma anche delle autorità competenti) oltre che i prossimi test condotti dalle associazioni dei consumatori ad, eventualmente, confermare questo rischio. È un motivo in più comunque per acquistare il meno possibile cibi o bevande che si trovano a contatto con la plastica.

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Fonte: Mesogeios TV

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