In 15 classi di 4 regioni si testerà l’efficacia degli assistenti virtuali guidati dall’intelligenza artificiale per colmare le lacune scolastiche
Tutto pronto per l’inizio dell’anno scolastico con una novità che non manca di far discutere. L’intelligenza artificiale sta infatti per entrare ufficialmente nelle aule scolastiche italiane grazie a un progetto sperimentale voluto dal Ministero dell’Istruzione.
Questo programma, che coinvolgerà 15 classi distribuite in quattro regioni (Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria), mira a testare l’efficacia degli assistenti virtuali nella personalizzazione della didattica. La sperimentazione, che durerà due anni, è stata annunciata dal ministro Giuseppe Valditara durante il Forum di Cernobbio e riguarda studenti di seconda media e di prima e quarta superiore.
L’obiettivo principale del progetto è ridurre il divario di apprendimento tra studenti con differenti livelli di preparazione, con particolare attenzione a quelli in difficoltà. L’IA sarà utilizzata come strumento di supporto, affiancando gli insegnanti senza sovraccaricarli.
In particolare, il focus sarà sulle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sulle lingue straniere, dove gli assistenti virtuali saranno in grado di individuare le difficoltà di apprendimento degli studenti, segnalando queste problematiche sia ai docenti che agli stessi alunni.
Si punta ad estendere l’uso dell’IA a tutte le scuole italiane entro il 2026
Il progetto si ispira a uno studio del 1984 del pedagogista Benjamin S. Bloom, che aveva dimostrato come l’impiego di tutor personali per ogni studente portasse a significativi miglioramenti nei risultati scolastici. In questa sperimentazione gli assistenti umani saranno sostituiti da quelli virtuali, utilizzando strumenti digitali come Google Workspace, che aiuteranno a monitorare e correggere le lacune degli studenti in tempo reale.
Paolo Branchini, consigliere del ministro e docente all’Università Roma Tre, ha spiegato che la sperimentazione punta a verificare l’efficacia dell’IA in un contesto educativo, dato che al momento non esistono prove concrete del suo impatto nelle scuole.
Il ruolo degli insegnanti rimarrà centrale, poiché saranno loro a intervenire per supportare gli studenti, utilizzando le informazioni fornite dagli assistenti virtuali. Il monitoraggio dell’efficacia del progetto sarà affidato all’Invalsi, che valuterà i progressi delle classi sperimentali rispetto a quelle tradizionali. Se i risultati saranno positivi, l’obiettivo è di estendere l’uso dell’intelligenza artificiale a tutte le scuole italiane entro il 2026.
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