La scomparsa dei pipistrelli lascia un’ombra sulla salute dei bambini e sulla qualità agricola: ti racconto perché

La sindrome del naso bianco sta decimando le popolazioni di chirotteri. Un nuovo studio pubblicato su Science ha rivelato un preoccupante legame con l'incremento della mortalità infantile e le ingenti perdite economiche per l'agricoltura nelle aree colpite dall'infezione fungina

Da quasi due decenni, la sindrome del naso bianco, causata dal fungo Pseudogymnoascus destructans, sta decimando le popolazioni di pipistrelli in Nord America.

Interrompendone il letargo, li spinge a consumare le loro riserve energetiche e, così, a morire di fame o di congelamento.

L’epidemia ha ucciso oltre il 90% di alcune specie di pipistrello, generando un vuoto ecologico preoccupante. Ma le conseguenze di questa strage si estendono oltre le grotte e le foreste popolate dai chirotteri. Un recente studio pubblicato su Science ha rivelato un legame preoccupante: laddove i pipistrelli scompaiono, la mortalità infantile aumenta.

Il ricercatore dell’Università di Chicago, Eyal Frank, ha infatti scoperto un aumento dell’8% della mortalità non accidentale o omicida tra i bambini nelle contee colpite dalla sindrome: si parla di oltre 1.300 decessi registrati in più da quando l’infezione fungina ha iniziato a diffondersi.

La colpa? Probabilmente l’aumento dell’uso di pesticidi, utilizzati per compensare la mancanza di controllo naturale dei parassiti che i pipistrelli garantivano. Questi prodotti chimici, considerati necessari per proteggere i raccolti, rappresentano un pericolo per la salute, specialmente per i più piccoli e vulnerabili.

Perdite economiche per l’agricoltura

L’impatto della scomparsa dei pipistrelli non si limita alla salute umana. Questi animali, voraci predatori di insetti, svolgono un ruolo cruciale nel controllo naturale dei parassiti agricoli. La loro assenza ha costretto gli agricoltori ad aumentare l’uso di pesticidi per proteggere i raccolti, con conseguenze economiche significative.

Lo studio di Frank ha dimostrato un aumento del 31% nell’uso di insetticidi nelle contee colpite dalla sindrome del naso bianco. Nonostante gli agricoltori mantengano livelli di produzione simili, la qualità dei raccolti è diminuita, portando a un calo delle entrate agricole stimato in quasi 27 miliardi di dollari tra il 2006 e il 2017.

Questo studio lancia un altro chiaro segnale sulla fragilità degli ecosistemi e sulle conseguenze dirette e indiretta della perdita di biodiversità. La scomparsa dei pipistrelli, già di per sé un problema grave, non solo danneggia l’agricoltura, ma ha un impatto diretto e misurabile sulla salute umana, in particolare quella dei bambini.

Le minacce da affrontare

La sindrome del naso bianco è solo una delle tante minacce che i pipistrelli devono affrontare. La perdita di habitat, il cambiamento climatico e l‘uso indiscriminato di pesticidi stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di questi animali fondamentali per l’equilibrio ecologico.

La scomparsa dei pipistrelli è un monito che non possiamo ignorare: la natura è un sistema complesso e interconnesso, e ogni sua parte è essenziale per il benessere di tutti.

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