Le bambine di oggi dovranno aspettare 100 anni per avere parità di genere in tutto il mondo

A meno di 6 anni anni dalla scadenza dell'Agenda 2030, l'uguaglianza di genere rimane una promessa non mantenuta. L'indice di genere SDG 2024 per Equal Measures 2030 ci dà un messaggio cruciale: nessun Paese è sulla buona strada per raggiungere l'uguaglianza di genere entro il 2030. Tutti, nessuno escluso, ne sono ben lontani

Italia come Afghanistan? Un paragone paradossale e azzardato, certo, ma non del tutto assurdo. Se infatti siamo convinti che al di qua del mondo la parità di genere sia un elemento ormai acquisito e, soprattutto, messo giornalmente in atto, ci sbagliamo di grosso. Non siamo al livello delle restrizioni poste in essere dai talebani, questo è sacrosanto dirlo, ma in fatto di raggiungimento dell’uguaglianza tra i sessi c’è ancora moltissimo da fare in tutto il mondo, anche in posti che non ci si aspetta.

È il quadro che emerge dal report che indaga l’indice di genere SDG, pubblicato da Equal Measures 2030, la rete della società civile impegnata nel raggiungimento della parità di genere, che esamina la condizione dei diritti delle donne in 139 Paesi. Secondo i dati, una bambina nata oggi dovrà aspettare il proprio 97esimo compleanno per poter avere uguali diritti, un tempo lunghissimo che, va da sé, supera qualsiasi aspettativa di vita stimata.

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E se è vero come è vero che oltre 850milioni di donne e ragazze vivono in Paesi classificati come “molto poveri” dal punto di vista dell’uguaglianza di genere, sottoposte spesso a restrizioni e abusi, come gravidanze forzate, matrimoni precoci e divieti di accesso all’istruzione secondaria, è altrettanto vero che nella maggior parte dei Paesi del mondo – quindi non solo in quelli notoriamente totalitari – la situazione delle donne in fatto di diritti è ben al di sotto dei livelli minimi di democrazia.

I dati del rapporto, inoltre, rilevano che nessun Paese abbia finora raggiunto la promessa di uguaglianza di genere prevista dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite per il 2030, tra conflitti armati, il crollo climatico e una pandemia archiviata.

gender gap

@Equal Measures 2030

Il report

Tra il 2019 e il 2022, quasi il 40% dei Paesi (in cui ci sono oltre 1 miliardo di donne e ragazze), ha ristagnato o è peggiorato in termini di uguaglianza di genere. I Paesi in cui c’è stato un vero declino della situazione per donne e ragazze sono passati da 10 tra il 2015 e il 2019 a 17 tra il 2019 e il 2022. L’indice SDG ha assegnato a 45 Paesi, tra cui gran parte dell’Africa occidentale, centrale e subsahariana, il Medio Oriente e Paesi in Asia tra cui Bangladesh e Myanmar, la valutazione peggiore, definendo “molto povero” l’impegno per il raggiungimento dei diritti della donne. Oltre agli 857milioni tra donne e ragazze che vivono in Paesi “molto poveri“, 1,5 miliardi vivono in Paesi classificati come “poveri“.

Solo la Svizzera è considerata come Paese avviato verso una totale uguaglianza fra uomini e donne e classificato come “molto buono”.

Quanto all’Italia, ci sono sì dei piccoli progressi, ma raggiungiamo la sufficienza a malapena e, in generale, quello che si delinea come “scenario desolante” indica che di fatto la disuguaglianza di genere globale va anzi verso un graduale peggioramento entro il 2030 rispetto a quando sono stati stabiliti gli obiettivi nel 2015, complici i conflitti armati ma anche la stessa crisi climatica.

gender gap

@Equal Measures 2030

Tanto che, concludono gli autori del rapporto, se le tendenze attuali dovessero continuare, l’uguaglianza non sarà raggiunta prima del 22° secolo.

QUI il rapporto completo.

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