Rivoluzione nella prevenzione: l’intelligenza artificiale prevede il cancro al seno con 5 anni di anticipo

Un team di ricercatori ha sviluppato AsymMirai, un modello di IA che utilizza le mammografie per prevedere il rischio di cancro al seno nei prossimi 5 anni

Un recente studio pubblicato su Radiology potrebbe davvero rivoluzionare il mondo della prevenzione: un gruppo di ricercatori ha messo a punto un modello di intelligenza artificiale capace di predire, con anni di anticipo, il rischio di sviluppare un cancro al seno. Come? Basta una mammografia. E no, non stiamo parlando di fantascienza, ma di una nuova strada per difendersi da una delle malattie più temute dalle donne.

Secondo l’American Cancer Society, negli Stati Uniti una donna su otto si troverà a combattere contro il cancro al seno invasivo, e una su trentanove morirà per questa malattia. Le mammografie sono attualmente il metodo più utilizzato per anticipare la diagnosi, un’arma potente che può davvero fare la differenza. Eppure, prevedere con precisione chi svilupperà un tumore è ancora un bel grattacapo. Si fanno mammografie, si prendono dati, si analizzano numeri, ma la risposta definitiva non sempre arriva.

Lo sviluppo di un nuovo algoritmo

Qualche tempo fa, un algoritmo chiamato Mirai sembrava la risposta a tutti i nostri problemi: un software di deep learning che, con una precisione quasi inquietante, riusciva a prevedere il rischio di cancro al seno. Tuttavia, c’era un problema: la sua complessità. In parole semplici, Mirai era un sistema geniale, ma così opaco che nessuno sapeva veramente come arrivava a quelle conclusioni.

Ed è qui che entra in scena Jon Donnelly, il protagonista di questa storia. Insieme ai suoi colleghi della Duke University, ha sviluppato AsymMirai, un modello di intelligenza artificiale che sembra fatto apposta per togliere di mezzo l’opacità di Mirai. L’idea? Semplice, almeno sulla carta: confrontare le differenze tra il tessuto mammario del seno sinistro e destro. Mirai ci aveva già pensato, ma AsymMirai fa di questo concetto il suo cavallo di battaglia, permettendo non solo di identificare il cancro, ma anche di prevederlo. Una piccola rivoluzione.

Chi vincerà la sfida?

Per testare questa nuova intuizione, sono state analizzate oltre 210.000 mammografie di quasi 82.000 pazienti. Il risultato? AsymMirai ha tenuto testa a Mirai, con la differenza che questo nuovo modello non è solo preciso, ma anche interpretabile. In altre parole, sappiamo perché arriva a quelle conclusioni.

Il segreto risiede nelle differenze tra i due lati del seno: potrebbero essere la chiave per prevedere il rischio di cancro. E questo è solo l’inizio. AsymMirai potrebbe persino diventare uno strumento utile per personalizzare la frequenza degli screening, portandoci verso un futuro dove la prevenzione è davvero su misura.

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Fonte: Radiology

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