Paralimpiadi 2024, tutti pazzi per il tennis in carrozzina: come funziona

Il tennis in carrozzina sta riscuotendo grande successo alle Paralimpiadi di Parigi 2024: vediamo quali sono le regole e come funziona

Il tennis italiano sta facendo grandi cose nell’ultimo periodo, ma non dimentichiamo il tennis in carrozzina rappresentato alla grande da Luca Arca. Arca è il 37°esimo nel ranking mondiale, ma la sua avventura alle Paralimpiadi di Parigi 2024 si è purtroppo fermata anzitempo dopo la sconfitta con l’israeliano Adam Berdichevsky.

Proprio Arca ha alimentato grande interesse verso il tennis in carrozzina. Chiamato anche wheelchair tennis, è una disciplina sportiva inclusiva inventata nel 1976 da un ex sciatore acrobatico paraplegico che ha guadagnato un’importante popolarità nel corso degli anni.

Introdotto ai Giochi Paralimpici nel 1992 a Barcellona, questo sport consente agli atleti con disabilità fisiche di competere in un ambiente professionale e stimolante. Le Paralimpiadi di Parigi rappresentano un’opportunità straordinaria per farsi conoscere ancora di più per il tennis in carrozzina, con la competizione che si sta svolgendo al prestigioso Roland Garros.

Le regole del tennis in carrozzina e la classificazione

Questa disciplina è aperta a sportivi con diverse tipologie di disabilità, tra cui paraplegia, quadriplegia e amputazioni agli arti inferiori. Gli atleti si esibiscono su sedie a rotelle specializzate, progettate per offrire stabilità e manovrabilità. Una delle peculiarità del tennis in carrozzina è che la palla può rimbalzare due volte prima di essere colpita, dando maggiore flessibilità ai giocatori e aumentando le possibilità di gioco.

Le regole del tennis in carrozzina sono fondamentalmente le stesse del tennis tradizionale, comprese le dimensioni del campo e l’uso di racchette e palline standard. Come detto, l’unica differenza sostanziale è quella riguardante il rimbalzo della palla. Inoltre gli atleti possono ricevere assistenza nella battuta, consentendo a un compagno di far rimbalzare la palla per loro.

Per quanto riguarda la classificazione, gli atleti sono divisi in due categorie: la classe Open, che accoglie coloro che hanno disabilità agli arti inferiori ma una normale funzionalità delle braccia, e la classe Quad, per quelli con limitazioni anche agli arti superiori. Questo sistema di categorizzazione garantisce che gli atleti gareggino in condizioni di parità.

Il tennis in carrozzina nel nostro Paese è regolato dalla Federazione Italiana Tennis (FIT). Gli sportivi disabili possono partecipare anche a tornei riservati ai normodotati, favorendo così l’inclusione e la convivialità. Con un forte supporto a livello nazionale e internazionale, il tennis in carrozzina continua a rappresentare un esempio di sport accessibile e inclusivo per tutti e i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 potranno portare nuova linfa al wheelchair tennis.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook