La pizza ci rende più felici, lo dice anche la scienza!

Che la pizza sia buona e faccia bene al corpo e allo spirito è cosa nota, ma oggi una ricerca scientifica ci spiega il perché la pizza ci rende più felici.

La pizza uno degli alimenti più amati in tutto il mondo ci renderebbe felici, a dirlo è la scienza che ha sottolineato come il merito di ciò sia da attribuire al triptofano.

Jolanda Grillone dell’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali dell’Università di Salerno, ha recentemente confermato in un’intervista al Corriere della Sera un fatto che molti potrebbero ignorare: la mozzarella e l’impasto contengono triptofano, un amminoacido essenziale coinvolto nella produzione della serotonina, l’ormone dell’umore. 

Questa sostanza chimica, infatti, gioca un ruolo importante nella regolazione dell’umore, delle emozioni, della sessualità, delle funzioni cognitive, del sonno e dell’appetito.

Come agisce il triptofano? Questa sostanza è impiegata dall’organismo per sintetizzare la serotonina, un neurotrasmettitore associato al benessere e alla sensazione di felicità, tanto da essere chiamato l’ormone della felicità

Tra tutte le tipologie di pizza, spiega la Dottoressa Grillone, la  Margherita è la pizza più equilibrata e salutare. I pomodori, ricchi di licopene, un potente antiossidante appartenente alla famiglia dei carotenoidi, danno il tipico colore rosso e hanno anche ulteriori vantaggi per la salute. Il basilico, usato come condimento, è rinomato per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e digestive.

La dottoressa Francesca Jaboli, gastroenterologa e nutrizionista, spiega che il triptofano è presente anche in alimenti come pasta, latte, formaggi e yogurt. Questo spiega la tradizione di bere un bicchiere di latte prima di andare a dormire. 

Altri alimenti che possiamo definire di conforto, però, possono creare dipendenza senza essere salutari, come molti cibi processati, dalle patatine fritte agli snack, ricchi di zuccheri semplici che forniscono solo un’energia temporanea. Quindi, è bene preferire i carboidrati complessi, meglio se integrali, e limitare il consumo di zuccheri semplici che possono causare dipendenza e non sono benefici per la salute.

Fonte: Corriere della Sera

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