La Tomatina di Buñol, la battaglia a colpi di pomodori, continua ad attirare sempre più turisti che però non considerano quanto spreco di cibo ci sia dietro
La Tomatina di Buñol è senza dubbio una delle feste più singolari e celebri al mondo che attira migliaia di partecipanti ogni anno. L’edizione di quest’anno ha visto la presenza di 22.000 persone, tra cui molti turisti provenienti da 28 Paesi diversi.
Ma in cosa consiste? In una sorta di battaglia, che ricorda da vicino quella di Ivrea con le arance, a colpi di pomodori che dura circa un’ora e trasforma la cittadina in un mare di rosso. La festa, che affonda le sue radici in una disputa di quartiere del 1945, ha visto un notevole incremento di visitatori dall’India negli ultimi anni, in parte grazie alla popolarità del film di Bollywood “Zindagi Na Milegi Dobara”, che ha contribuito a far conoscere la Tomatina in India.
La partecipazione a questo evento è regolata con rigore, con l’accesso limitato a 15.000 biglietti venduti, mentre il resto dei partecipanti sono residenti di Buñol. Inoltre quest’anno è stato introdotto un biglietto VIP dal costo di 500 euro per poter salire sui camion che trasportano i pomodori, anche se questa novità non ha riscontrato un grande successo.
Solo quest’anno sono andati sprecati 150.000 chili di pomodori
Nonostante il carattere giocoso della festa, non mancano preoccupazioni per la sicurezza e il rispetto reciproco tra i partecipanti. Negli ultimi anni è stato posto un maggiore accento sul controllo dell’affluenza e sulla prevenzione di comportamenti inappropriati, soprattutto nei confronti delle donne, a seguito di incidenti avvenuti in passato
Inoltre, tralasciando l’euforia e il fascino visivo e folkloristico di questa manifestazione, non possiamo che fare una riflessione approfondita sullo spreco di cibo insito nella Tomatina. Nel 2024, sono stati utilizzati ben 150.000 chili di pomodori per la tradizionale battaglia che colora le strade di rosso.
Questo quantitativo impressionante di cibo viene deliberatamente sprecato in un mondo in cui la fame e la malnutrizione sono ancora una realtà per milioni di persone. L’evidente contrasto tra l’abbondanza mostrata in questa festa e la scarsità di risorse alimentari in altre parti del mondo solleva interrogativi etici.
In un contesto globale in cui la sostenibilità sta diventando una priorità urgente, la Tomatina appare come un paradosso. Se da un lato rappresenta un simbolo di gioia e di celebrazione della vita, dall’altro incarna uno spreco di risorse che potrebbe essere utilizzato in modo più costruttivo. Il pomodoro, alimento base in molte diete, viene trasformato in un mero strumento di divertimento, perdendo così il suo valore nutrizionale e simbolico.
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