Ikea sfida Ebay e Vinted e lancia Preowned, la piattaforma dove potrai comprare e vendere mobili usati

Arriva Preowned, la piattaforma di Ikea dove comprare e vendere mobili usati attiva e funzionante a Madrid e a Oslo. Ma il gigante svedese dell'arredamento prevede di lanciare il sito a livello globale entro dicembre

Si chiama Preowned (“usato“) e promette di sfidare i colossi della compravendita di seconda mano: è la piattaforma appena battezzata da Ikea in cui i clienti potranno vendere e comprare mobili usati tra di loro.

Già lanciata in Spagna e in Norvegia, ancora non si conosce la data nella quale verrà aperta la piattaforma in Italia. Ma come funzionerà?

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Esattamente come i marketplace che già conosciamo: basterà postare l’annuncio  e il prezzo di partenza, mentre da Ikea verranno pubblicate le foto e le dimensioni del prodotto. L’utente venditore può incassare o con un bonifico sul conto corrente o sottoforma di buoni acquisto. Se si sceglie questa modalità, il venditore riceve l’equivalente della cifra guadagnata più il 15% in buoni per l’acquisto nei negozi o sul sito di Ikea.

Se già si trovano di seconda mano, perché non venderli noi direttamente?

È stata un po’ questa la logica che ha ispirato il colosso svedese. Le vendite di mobili Ikea usati sono in effetti già molto popolari sui mercati online: più di 25mila risultati appaiono quando si cerca “Ikea” su eBay, così come altri siti – tra cui Facebook Marketplace – restituiscono dozzine di pagine di risultati.

In passato, gli ambientalisti hanno criticato i produttori di mobili per l’enorme quantità di plastica che si accumula nell’ambiente, danneggiando la fauna marina. Il problema è aggravato dall’assalto alle vendite di mobili a basso costo che incoraggiano le persone a buttare via i mobili che non vogliono più, poiché è super economico acquistarne di nuovi.

Questa rivoluzione in casa Ikea, dunque, permetterà uno spreco minore? Certo è che questa sua evoluzione nel mercato online consentirebbe anche di concentrarsi meno sui suoi negozi fisici – che sono costosi con alti costi operativi – e più sul settore in crescita delle vendite online e dei servizi di assemblaggio. Rimane un forte dubbio, intanto: e il capitale umano?

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