I turisti di questi Paesi ora dovranno pagare una tassa per viaggiare in Europa (e non solo)

I cittadini britannici, statunitensi, canadesi e australiani dovranno richiedere l’esenzione dal visto pagando 7 euro per poter accedere all’area Schengen

Dal 2025 i cittadini britannici e di altri Paesi extracomunitari, come Stati Uniti, Canada e Australia, dovranno affrontare nuove regole per viaggiare nell’area Schengen, che include gran parte dell’Unione Europea e quattro Paesi non UE (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).

Queste misure prevedono l’introduzione del Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (Etias), che richiederà ai viaggiatori di ottenere un’esenzione dal visto per poter accedere all’area. L’Etias, ispirato all’Esta statunitense, prevede il pagamento di una tassa di 7 euro.

Questa autorizzazione avrà una durata di tre anni o fino alla scadenza del passaporto, permettendo ai viaggiatori di soggiornare fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni all’interno dello spazio Schengen. I minori di 18 anni e le persone oltre i 70 anni saranno esenti dal pagamento di questa tassa.

Scatterà anche un nuovo meccanismo di controllo delle frontiere europee

La procedura per ottenere l’autorizzazione sarà gestita interamente online, tramite una piattaforma digitale o un’app dedicata. I viaggiatori dovranno fornire informazioni personali come l’indirizzo di residenza, la professione e eventuali precedenti penali. In genere la pratica richiederà solo pochi minuti, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario attendere fino a 72 ore per l’approvazione.

Parallelamente all’introduzione dell’Etias, il 10 novembre 2024 entrerà in vigore il Sistema di ingressi/uscite (Ees), un nuovo meccanismo di controllo delle frontiere europee. L’Ees sostituirà il tradizionale timbro manuale sul passaporto con una registrazione elettronica, che includerà dati biometrici come impronte digitali e scansione del volto.

Questi dati verranno conservati in un database per un periodo compreso tra 3 e 5 anni, migliorando la sicurezza alle frontiere e ostacolando l’uso di passaporti falsi da parte di criminali o terroristi. Sebbene queste nuove misure mirino a rafforzare la sicurezza nell’Unione Europea, è previsto che i tempi di controllo alle frontiere, specialmente negli aeroporti, possano aumentare.

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