Per filtrare l’acqua del rubinetto, quali sono le soluzioni più efficaci?

Diversamente da quanto si crede, l'acqua del rubinetto è buona da bere: ecco i diversi sistemi per purificarla e renderla ancora piùù sicura

L’acqua confezionata in bottiglie di plastica è da tempo oggetto di discussione a causa dei suoi effetti negativi sull’ambiente naturale e sulla nostra salute.

Ogni anno, miliardi di bottiglie di plastica finiscono negli oceani, causando gravi danni alla fauna marina e contribuendo all’inquinamento da microplastiche.

Questi minuscoli frammenti di plastica, che si formano dalla degradazione dei rifiuti, si disperdono nell’acqua, nell’aria, nel terreno, entrando anche nella catena alimentare con effetti potenzialmente pericolosi sulla salute umana.

Leggi anche: Queste sono le 5 fonti di microplastiche più pericolose (e sono tutte nella tua cucina)

Per non parlare del fatto che la produzione di bottiglie di plastica richiede grandi quantità di petrolio, una risorsa non rinnovabile, contribuendo così al cambiamento climatico.

Scegliere l’acqua del rubinetto, piuttosto che quella in bottiglia, rappresenta un passo concreto verso la riduzione dell’impatto ambientale.

Non solo si evitano i rifiuti plastici, ma si riduce anche la domanda di produzione e trasporto di queste bottiglie, con una significativa riduzione del consumo di energia e risorse.

L’acqua del rubinetto è sicura?

Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, l’acqua del rubinetto è sicura perché sottoposta a rigorosi controlli di qualità.

In molti Paesi europei, tra cui anche il nostro, l’acqua potabile è soggetta a regolari analisi che monitorano la presenza di contaminanti chimici e biologici, assicurando che rispetti standard di sicurezza elevati.

Ogni anno, migliaia di test vengono effettuati per garantire che l’acqua distribuita nelle nostre case sia priva di sostanze nocive e sicura per il consumo umano.

Questi controlli garantiscono che l’acqua del rubinetto sia non solo potabile, ma anche di qualità spesso superiore a quella dell’acqua in bottiglia, che può subire alterazioni durante lo stoccaggio.

Tuttavia, per coloro che desiderano migliorare ulteriormente il sapore o la qualità dell’acqua del rubinetto, esistono diversi metodi di filtraggio che possono essere utilizzati in casa.

Come filtrare l’acqua del rubinetto

Esistono diverse soluzioni per filtrare l’acqua del rubinetto, ognuna con i propri vantaggi e svantaggi. Vediamo insieme una panoramica delle opzioni più comuni.

Caraffa filtrante

Le caraffe filtranti sono uno dei dispositivi più diffusi nelle case, grazie alla loro semplicità d’uso e al costo relativamente basso.

Il loro funzionamento si basa su un filtro costituito principalmente da carbone attivo, che intrappola il cloro e altre sostanze che possono alterare il sapore dell’acqua.

Alcune caraffe utilizzano anche resine a scambio ionico per ridurre la durezza dell’acqua e rimuovere tracce di metalli pesanti.

Purtroppo, i filtri delle caraffe hanno un’efficacia limitata nella rimozione di inquinanti più persistenti come pesticidi e PFAS, e necessitano di essere sostituiti frequentemente, costringendo così a una spesa che dura nel tempo.

Leggi anche: Caraffe filtranti: quali sono gli svantaggi che spesso dimenticano di dirci quando ne acquistiamo una

Filtro sottolavello

Simile alla caraffa filtrante, il filtro sottolavello utilizza carbone attivo per eliminare cloro e metalli dall’acqua. Viene installato direttamente sotto il lavello e filtra l’acqua prima che questa raggiunga il rubinetto.

Questo tipo di sistema può essere più efficace delle caraffe, poiché filtra l’acqua direttamente dal punto di utilizzo, e garantisce una filtrazione continua e automatica, senza la necessità di riempire caraffe o di sostituire frequentemente il filtro.

Per contro, il filtro ha un costo elevato e necessita di un’installazione più complessa; inoltre, è necessaria una manutenzione regolare per evitare il rilascio di contaminanti dai filtri saturi.

Sistema ad osmosi inversa

L’osmosi inversa è considerata la tecnologia di filtraggio domestico più avanzata, in grado di rimuovere un’ampia gamma di contaminanti, tra cui metalli pesanti, pesticidi e PFAS. Il sistema utilizza una membrana semipermeabile per eliminare impurità e produce acqua quasi pura.

Tuttavia, la purificazione è così efficace che vengono rimossi anche i minerali essenziali per la salute, motivo per cui alcuni sistemi includono una cartuccia rimineralizzante.

Binchotan

Il binchotan, un carbone vegetale tradizionalmente usato in Giappone, è un’alternativa naturale ai filtri moderni. Viene immerso in un contenitore d’acqua e agisce assorbendo le impurità superficiali.

Il basso costo e la facilità d’utilizzo rendono questo metodo sicuramente apprezzato, tuttavia non dobbiamo dimenticare che esso ha un’efficienza limitata rispetto ad altri metodi, e che necessita di tempi di purificazione piuttosto lunghi (fino a otto ore).

Perle di ceramica

Le perle di ceramica, di cui abbiamo parlato in un recente articolo, si basano su microrganismi efficaci (EM) e rappresentano una soluzione innovativa per la purificazione dell’acqua.

Teoricamente, questi microrganismi dovrebbero migliorare la qualità dell’acqua attraverso processi di decomposizione delle sostanze nocive. Tuttavia, si tratta di una tecnologia ancora in fase embrionale, e l’efficacia delle perle non è ancora stata pienamente dimostrata.

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook