Oltre 80 gatti segregati in una casa al buio tra i loro escrementi, maxi recupero da una accumulatrice seriale di Brescia

Allarmante caso di accumulo di animali a Brescia: più di 80 gatti rinchiusi in una abitazione in condizioni spaventose. Ci sono voluti 5 giorni e un lavoro stremante per concludere le operazioni di recupero dei gatti e collocarli temporaneamente presso altri ricoveri

Vivevano tra i loro escrementi, al buio, rinchiusi in una abitazione, nella convinzione della proprietaria di prendersi cura adeguatamente dei suoi mici. 83 gatti sono stati tratti in salvo a Brescia in un nuovo caso di accumulo di animali.

A intervenire le guardie zoofile dell’associazione Enpa, che hanno effettuato il sopralluogo nello stabile. Il recupero dei felini è stato possibile grazie al lavoro in sinergia con l’Ats e la Polizia Locale.

Lo racconta una volontaria della sezione Enpa di Brescia, che ha seguito la vicenda dalla prima segnalazione giunta in data 11 agosto e che è rimasta scioccata da quanto scoperto in quella casa:

Dall’esterno non immaginavamo assolutamente l’orrore che poi abbiamo trovato. Si vedevano entrare e uscire dei gatti da una finestra. Quando siamo entrati la prima volta è stato un vero shock! Cento metri quadri di appartamento interamente ricoperti di urina e escrementi felini nei quali giravano tantissimi gatti, 83 poi abbiamo scoperto. Per terra non riuscivamo neanche a capire cosa stessimo calpestando. I gatti si muovevano ovunque. Un odore, anche per noi che siamo abituati a situazioni estreme, che non avevamo mai sentito prima. Le porte e le finestre erano talmente ricoperte di escrementi che non riuscivamo ad aprirle. C’erano anche carcasse di gatti morti. Un vero inferno”

@Enpa

Difficile fare un sunto delle condizioni in cui versavano i gatti. Uno dei gatti non aveva neanche 1 mese, era debilitato. Altri avevano contratto infezioni. Per chissà quanto tempo sono stati relegati in quell’ambiente insalubre. La finestra dell’abitazione, come i volontari precisano, è stata aperta solamente una settimana fa.

La proprietaria dei gatti, una donna dall’aspetto molto curato, ha collaborato con volontari e Forze dell’ordine agevolando così le operazioni di salvataggio degli animali. Ci sono voluti 5 giorni per recuperare gli 83 gatti e spostarli altrove.

@Enpa

I volontari hanno lavorato giorno e notte per concludere l’intervento. La casa è stata ispezionata scrupolosamente prima di che l’ultimo gatto lasciasse quell’orrore.

Dai controlli è apparso evidente che la signora non comprendesse di quanto malsana e allarmante fosse una simile detenzione di animali da compagnia. La proprietaria non si rendeva conto di causare sofferenza ai gatti. Questo è uno dei tratti caratteristici dell’accumulo compulsivo di animali, disturbo conosciuto anche come animal hoarding. 

C’è un comune denominatore – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – dietro le tante storie di accumulo di animali: il disagio, il degrado, una piaga sociale che travolge purtroppo anche gli animali che ne rimangono vittime. Intervenire il prima possibile è fondamentale. Sono animali che vivono privazioni incredibili, soffrono spesso la fame e non riescono ad essere seguiti. Noi li curiamo, ce ne prendiamo carico e nei casi che lo richiedono agiamo anche legalmente. Ogni mese riceviamo almeno due segnalazioni di questi casi. Spesso sono situazioni che restano nell’ombra per anni perché riguardano condizioni sociali di estremo degrado ma anche di solitudine”

I gatti sono stati trasferiti in ricoveri più idonei. 11 di loro si trovano momentaneamente presso strutture veterinarie, i restanti 72 al canile sanitario. L’emergenza è tutt’altro che rientrata. Adesso inizia la fase più complessa.

Gli animali andranno visitati, sottoposti ad accertamenti, sterilizzati e solo allora si potrà cercare un’adozione, che non è cosa facile per quasi un centinaio di gatti da affidare.

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Fonte: ENPA

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