È entrato in vigore ieri 13 agosto il decreto per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili innovativi o con costi elevati di esercizio. Presto saranno pubblicate anche le regole per le modalità e le tempistiche per avere gli incentivi
Indice
Impianti alimentati da biogas e biomasse, solari termodinamici, geotermoelettrici, eolici off-shore, fotovoltaici floating off-shore e su acque interne e impianti alimentati da energia mareomotrice, “che presentino caratteristiche di innovazione e ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio“: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha appena pubblicato il cosiddetto decreto FER2, volto a promuovere la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili innovativi o con costi elevati di esercizio.
Entrato in vigore ieri 13 agosto, nel prossimo mese saranno approvate dal Ministero, su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, anche le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e i tempi per riconoscere gli incentivi.
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Cosa prevede il decreto FER2
Obiettivo dell’intervento è incentivare la realizzazione di una capacità di 4,6 GW di impianti entro il 31 dicembre 2028.
Nello specifico, secondo l’articolo 1, il decreto FER2 ha la finalità “di sostenere la produzione di energia elettrica di impianti a fonti rinnovabili innovativi o con costi di generazione elevati, attraverso la definizione di incentivi che ne stimolino la competitività e consentano loro di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030”.
Chi può accedere agli incentivi
Il testo si rivolge soprattutto ad aziende e agli enti locali proprietari di impianti di produzione di energia. L’FER è sostanzialmente rivolto a chi già possiede o intende costruire impianti solari termodinamici, geotermici, eolici offshore o a biomasse. Aziende e piccole e media impresa (PMI) e possono accedere alle procedure competitive gli impianti a fonti rinnovabili che rispettino requisiti come:
- possesso di titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto
- preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva
- rispetto dei requisiti minimi ambientali e prestazionali
- rispetto dei seguenti requisiti dimensionali e costruttivi: impianti a biogas: potenza nominale non superiore a 300 kW elettrici;
impianti a biomasse: potenza nominale non superiore a 1000 kW elettrici; impianti solari termodinamici; impianti eolici off-shore: impianti eolici off-shore floating, ovvero, impianti eolici offshore su fondazioni fisse con distanza minima dalla costa pari a 12 miglia nautiche; impianti fotovoltaici off-shore floating e impianti fotovoltaici floating su acque interne
La cosa più importante per noi è che possono accedere alle procedure anche i singoli cittadini che vogliano installare impianti di produzione di energia rinnovabile nelle proprie abitazioni.
Come accedere agli incentivi
L’accesso agli incentivi per le rinnovabili dipende dalla partecipazione a procedure pubbliche competitive (A, B, B-1, C, C-1, D, E, E-1 e F), ognuna per una tipologia diversa di impianto. Le gare saranno bandite dal GSE nel quinquennio 2024-2028, mettendo a disposizione una serie di contingenti di potenza, per una capacità totale cumulata di 4,59 GW.
Nell’istanza di partecipazione, i soggetti richiedenti sono tenuti a offrire una riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento non inferiore al 2% (cosa che non va fatta per gli impianti di potenza fino a 300 kW).
Le tariffe di riferimento 2024 sono:
- per il biogas 233 euro/MWh
- per la geotermia a emissioni zero 200 euro/MWh
- per la geotermia tradizionale 100 euro/MWh
- per le biomasse 246 euro/ MWh per gli impianti fino a 300 kW, 185 euro/ MWh per quelli di potenza superiore
- per l’eolico offshore 185 euro/MWh se a fondamenta fisse, 105 euro/MWh se galleggiante
- per l’energia marina 180 euro/MWh
- per il fotovoltaico galleggiante 90 euro/MWh con impianti fino a 1000 kW di potenza e 75 euro/MWh per quelli di potenza superiore
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