Cos’è questa storia delle “auto incinte” che si gonfiano a causa del caldo?

Sta diventando virale sui social il fenomeno delle “auto incinte” con la pellicola protettiva che per via del caldo intenso si gonfia come a formare un “pancione”

Negli ultimi giorni alcuni video provenienti dalla Cina hanno catturato l’attenzione globale mostrando auto che sembrano gonfiarsi come se avessero un “pancione” a causa dell’intenso caldo che sta colpendo il Paese. Questa curiosa visione ha subito attirato l’attenzione dei social media, generando una miscela di stupore e scetticismo tra gli utenti.

Ma cosa sta succedendo? Il caldo estremo che ha avvolto diverse regioni della Cina ha portato alla formazione di questa particolare anomalia: le automobili, esposte a lunghe ore di sole e alte temperature, sembrano sviluppare una sorta di gonfiore sulla loro superficie. Questo fenomeno, ribattezzato dai più come “auto incinte”, non è causato da un’alterazione della struttura del veicolo, ma da un problema legato alla qualità delle pellicole protettive applicate sulla carrozzeria.

Le pellicole di bassa qualità, utilizzate per proteggere la vernice delle auto, tendono a reagire negativamente al calore e ai raggi solari, causando un accumulo di gas che provoca il gonfiore visibile. Questa situazione è emersa come un serio problema di qualità, portando a una caccia ai produttori di pellicole contraffatte e mal realizzate.

Come proteggersi da questo fenomeno

Gli esperti suggeriscono che, per evitare danni simili, i proprietari di auto dovrebbero adottare alcune precauzioni. È consigliabile parcheggiare i veicoli in zone ombreggiate o al coperto, minimizzando l’esposizione diretta al sole.

Inoltre è fondamentale mantenere la pellicola protettiva in buone condizioni, evitando l’uso di detergenti aggressivi o idropulitrici, e ispezionare regolarmente il veicolo per individuare segni di distacco o bolle. In tal caso bisognerà recarsi da un carrozziere.

Sebbene il fenomeno possa sembrare incredibile (e infatti tanti arrivano a dubitare di queste immagini), non si tratta di un’illusione o una trovata virale, ma una reale conseguenza dell’uso di materiali di bassa qualità in condizioni estreme.

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