Momolu Duwalu Bukele, ispirato da un sogno nel 1833, diede vita a un sistema di scrittura che avrebbe rivoluzionato la lingua Vai: oggi, questo alfabeto è studiato e utilizzato persino negli smartphone grazie allo standard Unicode
In un remoto villaggio dell’Africa occidentale, intorno al 1833, un uomo di nome Momolu Duwalu Bukele visse un’esperienza onirica che avrebbe trasformato la storia del suo popolo. Nel sogno, un misterioso straniero gli consegnò un libro sacro e lo istruì su come scrivere, tracciando segni sul terreno con un bastone. “Guarda!” esclamò la figura eterea. “Questi segni rappresentano suoni e significati nella tua lingua”.
Bukele, analfabeta, si svegliò senza riuscire a ricordare esattamente i simboli che gli erano stati mostrati. Tuttavia, deciso a dare forma a quanto appreso nel sogno, riunì gli uomini della sua famiglia per tentare di ricostruire un sistema di scrittura. Dopo una lunga notte di lavoro, nacque un sistema composto da 200 simboli, ciascuno rappresentante una parola o una sillaba della lingua Vai. Sebbene questa lingua fosse stata tramandata oralmente per generazioni, fino ad allora nessuno l’aveva mai scritta.
L’inizio di una nuova era per la lingua Vai
L’evento segnò l’inizio di una nuova era in quella che sarebbe presto diventata la Liberia. La lingua Vai, una delle circa 30 lingue indigene del paese, oggi conta circa 200.000 parlanti nella regione di Cape Mount, al confine con la Sierra Leone.
L’invenzione di Bukele non rimase confinata alla sua famiglia. Nel giro di pochi decenni, il sistema di scrittura si diffuse rapidamente, diventando lo strumento principale per scrivere lettere, incidere gioielli, disegnare piani di falegnameria, redigere diari personali e tenere contabilità. Il popolo Vai cominciò a produrre inchiostro dalle bacche schiacciate e a costruire scuole per insegnare il nuovo alfabeto. Il successo del sistema fu tale che altre comunità indigene della regione crearono i propri alfabeti: dal 1830 a oggi, almeno 27 nuovi sistemi di scrittura sono stati sviluppati per le lingue dell’Africa occidentale.
Dalla tradizione orale agli smartphone: l’eredità del sistema Vai
Oggi, l’alfabeto Vai viene insegnato all’Università della Liberia ed è studiato anche da studenti non appartenenti alla comunità Vai. Recentemente, il sistema è stato incluso nello standard Unicode, permettendo ai parlanti Vai di inviare messaggi di testo nella loro lingua attraverso gli smartphone.
L’invenzione dell’alfabeto Vai non è un caso isolato nella storia recente. Già negli anni 1820, il poliglotta Sequoyah aveva creato un sistema di scrittura per la lingua Cherokee. Tuttavia, il caso del Vai è particolarmente significativo per i linguisti, poiché il suo sviluppo è stato ben documentato e offre un’opportunità unica per studiare l’evoluzione della scrittura.
In un recente studio, i ricercatori hanno dimostrato che, nel corso degli ultimi due secoli, le forme delle lettere del Vai si sono evolute attraverso un processo chiamato “compressione”, in cui i segni scritti sono stati semplificati visivamente pur mantenendo la loro capacità di trasmettere informazioni linguistiche.
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Fonte: The University of Chicago
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