Empatia: 6 frasi che non dicono mai le persone empatiche, sei tra queste?

L'empatia può trasformarsi in un'ancora di salvataggio durante una discussione, e aiutarci a evitare che il conflitto degeneri in modo irreparabile: ecco le frasi che non dovremmo mai pronunciare se vogliamo mostrarci empatici nei confronti dell'altro

I momenti di discussione, anche accesa, esistono in tutte le relazioni. Tuttavia, il modo in cui affrontiamo le tensioni con il nostro interlocutore, ciò che diciamo e che non diciamo durante le fasi più accese della discussione, possono fare una enorme differenza sulla tenuta della nostra relazione.

Non dovremmo mai dimenticare un elemento fondamentale in ogni relazione con gli altri: l’empatia. Saper mettersi nei panni degli altri, comprendere le loro emozioni e prospettive, è un’arte che arricchisce le relazioni umane e facilita la risoluzione dei conflitti.

Se mostreremo empatia nei confronti dell’altro, allora sarà facile risolvere la discussione in modo pacifico, senza conseguenze drammatiche.

Al contrario, se ci mostreremo ostili e poco inclini a comprendere le ragioni di chi ci sta di fronte, risolvere il conflitto sarà molto più difficile e, in certi casi, addirittura impossibile.

È fondamentale, in particolare, prestare attenzione ad alcune frasi che spesso si pronunciano in momenti di rabbia e che tradiscono una totale assenza di empatia nei confronti dell’altro; eccone alcune.

Leggi anche: Perché l’empatia è molto più che mettersi nei panni dell’altro

Non mi interessa

Questa frase stronca ogni tentativo di comprensione e spegne la speranza di trovare un terreno comune durante la discussione, riflettendo un’indifferenza che può ferire profondamente.

Una persona empatica prova a mettersi nei panni dell’altro, a immedesimarsi nei suoi problemi e nelle sue difficoltà, appunto a interessarsi ai suoi bisogni.

Sei troppo sensibile

Con questa frase lasciamo intendere che le emozioni dell’altra persona sono esagerate, svalutando così i suoi sentimenti. Questo può portare a una sensazione di isolamento e a una riduzione della fiducia in se stessi nella persona che lo riceve.

In altre parole, stiamo incolpando l’altro di “sentire troppo” e di stare commettendo in qualche modo un errore solo perché ha una sensibilità diversa dalla nostra. Invece di minimizzare e sminuire, possiamo dire:

  • Capisco che ti senta ferito.
  • Non preoccuparti a mostrare la tua sensibilità.
  • Sembra che questo commento ti abbia colpito profondamente.

Non importa

Anche questa frase minimizza l’importanza delle preoccupazioni dell’altro, comunicando un disinteresse che può essere molto distruttivo per il legame tra gli individui.

Affermare “Non importa” trasmette un messaggio di disinteresse e svalutazione: in pratica, stiamo ignorando le ansie e le preoccupazioni del nostro interlocutore, che magari avrebbe bisogno del nostro supporto e del nostro appoggio in questo momento di difficoltà.

Invece di allontanarci dalla sua difficoltà, proviamo a entrarci dentro, mostrandoci disponibili all’ascolto e alla riflessione comune.

È un tuo problema

La nostra indisponibilità all’ascolto e la nostra assenza di empatia sono palpabili quando diciamo questa frase, che non solo sposta la responsabilità, ma isola anche la persona facendola sentire come se dovesse affrontare le sue difficoltà da sola.

Anche in questo caso, il nostro consiglio è provare a mettersi nei panni dell’altro e immaginare noi stessi nella sua situazione, mostrandoci disponibili ad aiutare in modo concreto, nei limiti delle nostre possibilità.

Vai avanti

Consigliare a qualcuno di andare semplicemente avanti, di mettersi alle spalle il problema, può sembrare una buona cosa da dire, ma spesso è visto come sintomo di insensibilità.

Con questo “incoraggiamento”, infatti, stiamo ignorando il processo di guarigione necessario per superare una difficoltà emotiva e gli eventuali ostacoli che si incontrano durante il cammino: non basta voler risolvere un problema per farlo sparire, c’è bisogno di costanza e di impegno.

Stai sbagliando

Infine, l’errore più grande che si può commettere in una discussione è accusare l’altro di essere in errore e non assumerci le nostre responsabilità nella questione.

Affermare di aver ragione e dare torto all’altro è l’antitesi dell’empatia: è come un muro, una posizione chiusa che impedisce qualsiasi riconoscimento di punti di vista alternativi, portando al confronto piuttosto che alla comprensione.

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