I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Trento (NOE) hanno sequestrato in 50 punti vendita sacchetti di bricchette per barbecue che contenevano ceneri tossiche
I carabinieri hanno eseguito un maxi sequestro di carbonella per barbecue. Le bricchette sequestrate contenevano ceneri di scarto ed erano commercializzate con false certificazioni.
Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Trento (NOE), hanno rivelato che le ceneri derivanti dai processi di piro-gassificazione degli impianti dell’Alto Adige non venivano smaltite come rifiuti pericolosi, ma erano invece utilizzate per produrre carbonella.
Queste ceneri, contenenti alti livelli di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine, venivano poi miscelate con plastiche e leganti non naturali in impianti croati, trasformate in bricchette per barbecue, e vendute come carbonella in tutta Europa.
Insomma, i consumatori hanno rischiato di fare delle grigliate sprigionando sostanze altamente tossiche. Le bricchette illegali sequestrate non sono infatti idonee per la cottura di cibi a causa dei rischi per la salute associati alla loro contaminazione.
Fortunatamente, la grave frode è stata intercettata e i carabinieri hanno effettuato il sequestro preventivo di sacchetti contenenti bricchette per barbecue, in circa 50 punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale.
Tra questi c’è Obi Italia che ha dichiarato di aver ritirato le bricchette e di essersi costituita parte civile nel processo.
BRICCHETTE PER BARBECUE ALLA DIOSSINA, L'INTERVENTO DEI NOE
BRICCHETTE PER BARBECUE ALLA DIOSSINA, L'INTERVENTO DEI NOESmantellata una rete transnazionale che operava tra Alto Adige, Austria, Germania, Croazia, Serbia e Svizzera immettendo sul mercato bricchette per barbecue fatte di ceneri derivanti dai processi di piro-gassificazione. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Bolzano e dalla Procura distrettuale di Trento. Stamattina sono scattati i sequestri in 50 punti vendita in tutta Italia.
Posted by TV33 – La vostra tv in Trentino Alto Adige on Tuesday, August 6, 2024
Un’articolata rete produttiva e commerciale transnazionale attiva in Alto Adige, Austria, Germania, Croazia, Serbia e Svizzera, è stata identificata come responsabile della produzione e distribuzione di carbonella contaminata. Gli indagati, 9 in tutto, sono accusati di traffico illecito di rifiuti e frode in commercio.
L’indagine, che è molto più vasta, era partita già nel 2022 da dei controlli ambientali sugli impianti di pirogassificazione. Nel 2023 il primo sequestro, le stesse ceneri venivano utilizzate per produrre fertilizzanti e altri prodotti per l’agricoltura. Pensate il danno!
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