Una nuova proposta di legge vuole rendere l'esercizio fisico detraibile nel 730, equiparando lo sport a un farmaco naturale per incentivare la salute pubblica
Lo sport, si sa, fa bene al corpo e alla mente, tanto da poter essere considerato un vero e proprio “farmaco” naturale. I benefici dell’attività fisica sono ormai indiscutibili e più volte confermati da studi e ricerche: aiuta a prevenire numerose malattie, migliora il benessere psicofisico e promuove uno stile di vita sano.
Alla luce di tutte queste evidenze, c’è un disegno di legge, presentato da Daniela Sbrollini (Italia Viva) e sostenuto da tutti i partiti politici, che mira a includere l’attività sportiva tra i costi che possono essere detratti fiscalmente.
In pratica, l’esercizio fisico potrebbe presto essere considerato alla stregua di un medicinale. L’obiettivo del disegno di legge è infatti proprio quello di equiparare l’esercizio fisico a un farmaco da prescrizione medica, consentendo alle famiglie di beneficiare di detrazioni fiscali sulle spese sostenute per praticare attività sportiva.
Il provvedimento prevede che pediatri, dottori di medicina generale e specialisti possano inserire l’attività sportiva nelle ricette mediche, riconoscendola come “farmaco senza controindicazioni, benefico a tutte le età”.
Questa misura, ovviamente, punta ad incentivare l’attività fisica come strumento di prevenzione e benessere ed effettivamente potrebbe fare la differenza in una situazione abbastanza preoccupante.
Secondo i dati Eurobarometro del 2022, in Italia, solo il 3% delle persone intervistate afferma di praticare regolarmente attività sportiva, rispetto al 6% della media dell’UE. Il 31% degli italiani si dedica allo sport con una certa regolarità, mentre il 10% lo pratica raramente. Inoltre, il 56% degli italiani non svolge mai attività sportiva, contro il 45% della media europea.
Una situazione assolutamente da recuperare considerando che, secondo il rapporto Ocse, se la popolazione dell’UE aumentasse l’attività fisica ai livelli minimi raccomandati, si potrebbero prevenire oltre 10.000 morti premature ogni anno e ridurre di 11,5 milioni i nuovi casi di malattie croniche non trasmissibili (MCNT) entro il 2050.
Tra l’altro l’inattività fisica ha un costo economico significativo. Sbrollini evidenzia che l’Italia rischia di dover pagare 1,3 miliardi di euro entro il 2050 a causa della sedentarietà.
In attesa dell’approvazione del disegno di legge, la Dichiarazione dei Redditi 2024 già prevede una detrazione Irpef del 19% per le spese sportive sostenute dai genitori con figli tra i 5 e i 18 anni. L’importo massimo detraibile è di 210 euro per ciascun figlio, ripartito tra i genitori.
La nuova proposta di legge ci piace molto e, se approvata, rappresenterà un importante passo avanti nel riconoscimento del valore dell’attività fisica come strumento di prevenzione e cura, oltre che un incentivo economico per promuovere uno stile di vita sano tra i cittadini italiani.
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