La comunicazione non verbale, il potere di esprimersi senza parole: 5 cose a cui fare attenzione

La comunicazione non verbale è l'insieme dei segnali e dei messaggi che vengono trasmessi senza l'uso delle parole, attraverso gesti, posture, espressioni facciali, contatto visivo, tono di voce, movimenti del corpo, e persino attraverso l'abbigliamento e la gestione dello spazio. Una forma di comunicazione fondamentale per esprimere emozioni, atteggiamenti e intenzioni, che spesso può rinforzare, contraddire o completare ciò che viene detto verbalmente.

Che per diventare un buon oratore non basti padroneggiare la comunicazione verbale è assodato: esiste infatti la cosiddetta comunicazione non verbale, la quale riveste un ruolo fondamentale nel costruire relazioni solide e nel trasmettere efficacemente un messaggio. Un aspetto della comunicazione che, se ben sfruttato, permette di affrontare i momenti in cui si deve parlare in pubblico con maggiore serenità e sicurezza.

L’importanza della comunicazione non verbale

Il valore della comunicazione non verbale è stato ampiamente studiato e discusso, e tra i contributi più significativi possiamo citare Albert Mehrabian, psicologo statunitense che ha fatto luce sull’importanza del linguaggio del corpo. Secondo le sue ricerche, il 55% del significato di un messaggio a forte contenuto emotivo viene trasmesso attraverso il linguaggio del corpo, le inflessioni della voce contribuiscono per un ulteriore 38%, lasciando solo il 7% alla scelta delle parole.
Anche se l’emotività non è sempre presente in tutti i nostri discorsi, nella maggior parte dei casi, essa gioca un ruolo rilevante, evidenziando come la comunicazione non verbale abbia un impatto notevole quando si cerca di trasmettere un messaggio. Il primo assioma della comunicazione, infatti, afferma che non si può non comunicare: ogni gesto, espressione, postura e anche il tono della voce trasmettono un messaggio al nostro interlocutore, indipendentemente dal numero di persone a cui ci stiamo rivolgendo.

Comunicazione non verbale: gli aspetti fondamentali

Per affrontare una conversazione con serenità, è essenziale essere consapevoli del fatto che l’interlocutore non si limita ad ascoltare le parole pronunciate, ma presta attenzione anche a una serie di segnali non verbali che inviamo inconsapevolmente.

Tra questi, alcuni degli elementi più rilevanti sono l’aspetto esteriore, il comportamento spaziale, i movimenti corporei, le espressioni facciali ed i segnali vocali non verbali. Vediamo il tutto in dettaglio.

  1. L’aspetto esteriore è il primo elemento che cattura l’attenzione. La nostra conformazione fisica, l’abbigliamento e il modo in cui ci presentiamo possono influenzare notevolmente la percezione che gli altri hanno di noi. Vestirsi in modo appropriato al contesto e sentirsi a proprio agio con ciò che si indossa è fondamentale per comunicare sicurezza. Un abbigliamento adeguato, ordinato e curato aiuta a creare una buona impressione e a sentirsi più sicuri durante un intervento. Anche il trucco e l’acconciatura contribuiscono all’immagine complessiva, ed è importante che siano sobri e in armonia con l’occasione.
  2. Un altro aspetto molto importante è il comportamento spaziale, che riguarda la gestione della distanza interpersonale, la postura e l’orientamento del corpo. La prossemica, cioè lo studio dello spazio personale e delle distanze interpersonali, è influenzata da fattori culturali, sociali ed emotivi. Per esempio, orientarsi verso il proprio interlocutore durante una conversazione è generalmente considerato un segnale di attenzione e interesse. Al contrario, voltare il corpo in un’altra direzione può comunicare disinteresse o desiderio di allontanarsi. La postura, inoltre, può esprimere fiducia in se stessi o, al contrario, insicurezza. Mantenere una postura eretta e rilassata è spesso percepito come un segno di sicurezza.
  3. Il comportamento cinesico, che include i movimenti del busto, delle gambe, dei gesti delle mani e dei movimenti della testa, è un altro elemento basilare della comunicazione non verbale. I movimenti in questione, spesso influenzati dal contesto culturale e sociale, possono rinforzare o contraddire il messaggio verbale. Per esempio, un gesto delle mani che accompagna una spiegazione può aiutare a chiarire e rafforzare il concetto espresso a parole, mentre un movimento inconsulto o nervoso può distrarre o confondere l’interlocutore.
  4. Il volto è probabilmente la parte più espressiva del nostro corpo, capace di trasmettere un’ampia gamma di emozioni attraverso lo sguardo e le espressioni facciali. Il contatto visivo, in particolare, è un potente strumento di comunicazione. Guardare negli occhi l’interlocutore trasmette sicurezza e sincerità, mentre evitare lo sguardo può essere interpretato come segno di disagio o mancanza di trasparenza. Il sorriso, infine, è uno dei gesti più universali e positivi che possiamo utilizzare. Sorridere durante una conversazione non solo mette a proprio agio l’interlocutore, ma trasmette anche una sensazione di apertura e cordialità.
  5. Anche i segnali vocali non verbali, come il tono, il ritmo e il volume della voce, giocano un ruolo significativo nella comunicazione. Il modo in cui pronunciamo le parole può cambiare completamente il significato di ciò che diciamo. Per esempio, un tono di voce monotono potrebbe risultare noioso e far perdere l’attenzione dell’ascoltatore, mentre un tono dinamico e variato può mantenere alta l’attenzione e rendere il discorso più coinvolgente. Inoltre, saper utilizzare il silenzio è altrettanto importante: le pause strategiche possono dare enfasi a un concetto o permettere all’ascoltatore di riflettere su quanto appena detto.

La comunicazione non verbale è un aspetto essenziale per chiunque desideri migliorare le proprie abilità oratorie e relazionali. Preparare un discorso tenendo conto non solo delle parole, ma anche di tutti questi elementi non verbali, può fare una grande differenza nella percezione che gli altri avranno di noi. Sperimentare e affinare queste competenze, magari registrandosi e rivedendo la propria performance, è un passo importante per diventare comunicatori più efficaci e consapevoli. L’obiettivo è sentirsi a proprio agio, sicuri e in grado di trasmettere il proprio messaggio con autenticità e efficacia.

Comunicazione non verbale: un ambito versatile

La comunicazione non verbale rientra nell’ambito della comunicazione interpersonale e, più specificamente, nella semiotica, la disciplina che studia i segni e i simboli come elementi di comunicazione. Inoltre, essa è una componente fondamentale della psicologia sociale e della linguistica, poiché riguarda il modo in cui le persone trasmettono e ricevono informazioni attraverso mezzi diversi dalle parole.

La comunicazione non verbale è anche strettamente collegata alle scienze della comunicazione ed alla psicologia della comunicazione, ambiti che esplorano come gli esseri umani interagiscono e si influenzano reciprocamente. Viene studiata nel contesto delle relazioni interpersonali, del public speaking, del marketing e della negoziazione, dove è essenziale per comprendere e interpretare correttamente i messaggi non espressi verbalmente.

Inoltre, la comunicazione non verbale ha applicazioni pratiche in diversi campi professionali, tra cui la psicoterapia, l’educazione, la vendita, le risorse umane, e l’ambito legale, dove la capacità di leggere e interpretare il linguaggio del corpo può essere determinante nel processo decisionale e nella gestione delle interazioni.

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