Se hai un furetto ti spiego perché è importante sterilizzarlo (soprattutto se femmina)

Perché è importante sterilizzare le furette femmina? Per evitare l'iperestrogenismo del furetto. Ma di cosa si tratta? E quali sintomi provoca questa patologia?

C’è stato un periodo in cui, fra gli animali esotici da compagnia, adesso definiti Nuovi Animali da Compagnia, spopolavano i furetti. Adesso se ne vedono di meno in giro, ma una problematica molto diffusa era l’iperestrogenismo del furetto. O meglio: delle furette, visto che è una malattia che interessa le femmine.

Iperestrogenismo del furetto: cause

Detto molto brevemente: l’iperestrogenismo è una malattia che colpisce le furette non sterilizzate. L’eccesso di ormoni che ne deriva, soprattutto gli estrogeni, causa una grave forma di mielotossicità che esita in anemie anche mortali.

Il ciclo riproduttivo delle furette, infatti, è a ovulazione indotta, come le gatte praticamente. Il che vuol dire che rimangono in calore fino quando non si accoppiano o, nel caso delle furette, visto che il ciclo riproduttivo è fortemente influenzato dal fotoperiodo, fino a quando non termina la stagione riproduttiva, il che avviene solitamente verso agosto-settembre. (LEGGI anche: Sterilizzare il cane: sono una veterinaria e ti spiego quando e perché dovresti farlo)

Quello che accada è che durante questa lunghissima fase estrale, tutti quegli estrogeni prodotti danneggiano il midollo osseo, riducendone la capacità di produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Questa forma di mielotossicità può comparire anche entro 1-3 mesi dall’inizio dell’estro, provocando la morte nella metà delle furette non sterilizzate.

Sintomi dell’iperestrogenismo del furetto

Questi sono i sintomi di iperestrogenismo del furetto che i proprietari potrebbero notare:

  • iperplasia della vulva
  • alopecia bilaterale e simmetrica, con assenza di prurito e assenza di lesioni cutanee
    anemia (che a sua volta causa paralisi del treno posteriore, anoressia, mucose pallide, depressione)
    leucopenia (aumento del rischio di infezioni batteriche)
  • piastrinopenia (petecchie, ecchimosi, emorragie e melena)

Considerate che ci vuole pochissimo tempo per una furetta per mostrare tali sintomi: tutte le furette che rimangono in calore per più di un mese sono a rischio. Nel caso succedesse in una furetta precedentemente sterilizzata, possibile che sia rimasto in situ un frammento di ovaio.

Considerate anche che i sintomi compaiono solitamente la primavera successiva alla nascita, nel giro di 10 mesi circa.

Terapia dell’iperestrogenismo delle furette

Per quanto riguarda la terapia dell’iperestrogenismo della furetta, si può:

  • indurre l’ovulazione in modo da far terminare il calore tramite GnRH o HCG, ma almeno dieci giorni dopo l’inizio dell’estro (se non funziona solitamente si fa una seconda dose dopo due settimane. Se ancora non funziona è possibile che sia presente anche una contemporanea malattia surrenalica con produzione surrenalica di estrogeni)
  • sterilizzazione: si può optare o per quella chimica tramite un impianto sottocutaneo di deslorelina o tramite sterilizzazione chirurgica. Se la furetta è già entrata in estro, prima di operarla bisogna assicurarsi che non vi sia anemia. Nel caso fosse già presente, si può optare per una trasfusione. Ma se l’ematocrito è molto basso, la prognosi è riservata. Considerate anche che, una volta finito l’estro, il midollo ci può mettere mesi prima di ripartire, il che vuol dire fare continue trasfusioni in caso di ematocrito molto basso. E a volte la depressione midollare è irreversibile

Come prevenire questa malattia?

La prevenzione è semplice: bisognerebbe sterilizzare le furette prima della primavera successiva alla nascita. Se deciderete di condividere la vostra vita con un furetto, valutate bene come e quando sterilizzare le femmine insieme al vostro veterinario esperto in esotici.

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