Occhio ai vestiti Shein: sono pieni zeppi di sostanze tossiche (anche quelli per bambini)

Un nuovo test che ha analizzato diversi prodotti Shein per adulti e bambini rivela, ancora una volta, la presenza di sostanze chimiche tossiche in abiti e scarpe

Torniamo a parlare della tanto discussa fast fashion e in particolare di Shein, colosso cinese della moda a basso costo, già finito più volte al centro dell’attenzione per la presenza di sostanze chimiche tossiche nei suoi prodotti oltre che per il tema dello sfruttamento dei lavoratori.

Un recente test, condotto dalla rivista dei consumatori tedeschi Öko-Test, conferma quanto già sapevamo: la gran parte dei prodotti venduti su Shein non sono affatto sicuri. In particolare, è emerso che ben due terzi degli articoli testati non superano gli standard di sicurezza.

L’indagine ha preso a campione 21 capi di abbigliamento venduti su Shein e destinati a diverse fasce d’età:

  • 5 capi per donne
  • 4 per uomini
  • 4 per adolescenti
  • 4 per bambini
  • un paio di scarpe per ogni fascia d’età

I laboratori incaricati del test sono andati alla ricerca di una serie di sostanze pericolose nei prodotti Shein. Nello specifico si trattava di:

  • Ammine aromatiche dei coloranti azoici
  • Composti organoalogenati
  • Sbiancanti ottici
  • PVC/PVDC/composti clorurati
  • Elementi e metalli pesanti estraibili (cadmio, arsenico, antimonio, piombo)
  • Ftalati
  • Dimetilformammide
  • Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
  • Silossani (D4, D5, D6) nelle suole delle scarpe per bambini
  • Composti organostannici
  • Formaldeide

Ma il test non si è limitato a questo. È stata valutata anche la resistenza dei tessuti e delle calzature alla saliva e sudore e la qualità degli indumenti dopo averli lavati e asciugati tre volte, secondo le istruzioni riportate in etichetta. Le suole delle scarpe sono state poi testate per vedere quanto fossero resistenti alla flessione.

Ultimo parametro, ma non per importanza, le condizioni dei lavoratori che producono la moda Shein. Per scoprirlo, Öko-Test ha inviato all’azienda un ampio questionario su ciascun prodotto, chiedendo informazioni sulle condizioni di lavoro, sulla provenienza del cotone (specificamente se proveniva dalla regione dello Xinjiang, dove secondo le Nazioni Unite la minoranza musulmana degli Uiguri è costretta ai lavori forzati), se Shein garantisse una retribuzione equa lungo tutta la catena di fornitura, e se esistessero restrizioni sulle sostanze chimiche utilizzate nella produzione tramite un cosiddetto elenco delle sostanze soggette a restrizioni di produzione (MRSL).

I risultati

Dei 21 articoli testati, solo un terzo ha ottenuto un punteggio appena sufficiente, mentre la maggior parte ha ricevuto valutazioni negative.

Le analisi hanno rivelato la presenza di numerosi inquinanti, tra cui antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Questi risultati sono molto preoccupanti, considerando l’ampia diffusione dei prodotti Shein, anche tra i giovani e i bambini.

Tra le scoperte più allarmanti c’è la presenza di antimonio tossico nei vestiti per bambini: il vestito con motivo a unicorno ha rilasciato questa sostanza in una soluzione simulata di sudore e gli esperti tedeschi ricordano che i residui di antimonio possono essere assorbiti attraverso la pelle e sono altamente tossici se entrano nel sangue.

In un abito per adolescenti dai colori sgargianti è stata trovata invece dimetilformammide, una sostanza potenzialmente dannosa per la fertilità.

Non sono andati meglio i sandali: in particolare due paia presentavano tracce di piombo e cadmio, che superavano di molto i limiti stabiliti dalla normativa europea REACH.

Nei sandali sono stati trovati anche ftalati e a questo proposito gli esperti tedeschi scrivono:

Siamo rimasti sbalorditi da ciò che il laboratorio ha rilevato in questi sandali da donna Shein in termini di ftalati vietati: il contenuto supera di 15 volte il limite REACH già non troppo severo. Si sospetta che gli ftalati trovati nel test danneggino gli organi riproduttivi e agiscano come un ormone secondo la classificazione UE, i composti possono danneggiare il feto nel grembo materno e compromettere la fertilità.

Per fortuna, osservano gli esperti tedeschi, le scarpe Shein non rimarranno a contatto con i piedi dei loro acquirenti per troppo tempo. Infatti, nel test sui materiali, le suole dei sandali da donna si sono rotte dopo circa 14.000 passi simulati, mentre le suole dei sandali da uomo si sono consumate dopo soli 5.700 passi. Se si seguisse la raccomandazione di percorrere 10.000 passi al giorno, questi prodotti si deteriorerebbero in poco più di mezza giornata!

Ciò è ovviamente anche un problema significativo per l’ambiente: tali scarti tossici, infatti, come la gran parte dei prodotti Shein, vengono gettati via in tempi rapidi contribuendo all’inquinamento.

test abiti scarpe shein

test abiti scarpe shein 2

@Öko-Test

Non è la prima volta che un test mostra i risvolti oscuri dei prodotti Shein (e non solo, Temu non è certo meglio). Leggi anche: Allarme tossicità: quasi metà dei prodotti Shein e Temu ispezionati supera i limiti di sicurezza

Da dove vengono i vestiti di Shein?

Shein è stata criticata nel test anche per la mancanza di trasparenza riguardo le condizioni dei lavoratori.

Sebbene l’azienda abbia la sua sede a Singapore, i vestiti sono prodotti in circa 5.000 fabbriche cinesi, ma queste informazioni sono pressoché tutto ciò che Shein rivela sulla propria produzione.

Per cercare di ottenere maggiori dettagli, Öko-Test ha inviato un ampio questionario all’azienda per ogni singolo prodotto chiedendo, ad esempio, se Shein garantisce una retribuzione equa e il rispetto degli standard fondamentali sul lavoro minorile in tutte le fasi della produzione.

Sono state richieste anche informazioni riguardo alla regolamentazione delle sostanze chimiche utilizzate nella produzione dei tessuti e se il cotone proviene dai campi dello Xinjiang, dove le Nazioni Unite segnalano l’impiego di circa un milione di lavoratori forzati. Shein però non ha fornito alcuna risposta a queste importanti domande.

Gli influencer che promuovono entusiasticamente i prodotti Shein attraverso video su Instagram, YouTube e TikTok, spesso sponsorizzati dall’azienda, probabilmente ignorano tutto questo e di fatto contribuiscono alla diffusione di prodotti potenzialmente pericolosi e che sfruttano i lavoratori. Speriamo che, alla luce dei sempre nuovi test e delle analisi sulla moda fast fashion, siano presto meglio informati e ripensino alle loro sponsorizzazioni.

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Fonte: Öko-Test 

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