Falso olio di oliva ed etichette ingannevoli: l’Italia è il Paese con più segnalazioni in Ue

Tra i paesi dell'UE, l'Italia ha registrato il numero più alto di segnalazioni di frodi e etichettature ingannevoli per l'olio d'oliva. Questo triste primato è una conseguenza del raddoppio dei costi dell'olio negli ultimi anni, che ha alimentato pratiche fraudolente e un mercato parallelo

Nel primo trimestre del 2024, l’Unione Europea ha registrato un preoccupante aumento dei casi di frode e di etichettatura errata per l’olio d’oliva. E indovinate un po’? L’Italia è il paese con il maggior numero di segnalazioni di irregolarità.

I dati raccolti e resi noti da The Guardian (si tratta dei numeri ufficiali resi pubblici dall’Unione europea) evidenziano un panorama preoccupante, in cui la pressione inflazionistica e l’aumento dei costi hanno dato impulso ad un mercato parallelo illegale.

Il costo dell’olio d’oliva è più che raddoppiato dal 2018 a causa delle condizioni climatiche avverse e di altri fattori a livello internazionale e questi rincari hanno inevitabilmente avuto delle conseguenze.

Come ha spiegato al Guardian Chris Elliott, professore di sicurezza alimentare alla Queen’s University di Belfast, le fluttuazioni nei prezzi delle merci spesso portano all’aumento delle frodi:

Ogni volta che vediamo fluttuazioni nei prezzi di una merce, è sempre un chiaro segno di un aumento delle frodi nei mesi successivi, poiché offre alle persone un’opportunità per imbrogliare. L’olio d’oliva è un esempio.

E infatti, se nel primo trimestre del 2018 si erano registrati solo 15 casi segnalati, quest’anno il numero è salito a 50. Tuttavia, questi dati si riferiscono solo ai casi rilevati e segnalati ufficialmente, la reale estensione del fenomeno potrebbe essere più vasta.

Delle 182 notifiche di frodi e non conformità riguardanti l’olio d’oliva inviate all’UE dall’inizio del 2023, ben 54 provenivano dall’Italia. Questo dato pone il nostro Paese al vertice per numero di segnalazioni, seguito dalla Spagna con 41 e dalla Grecia con 39.

Non a caso in Italia i controlli sull’olio (e non solo) si sono intensificati negli ultimi anni. L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) ha recentemente completato un programma di controllo che ha portato al sequestro di 380 tonnellate di oli per un valore superiore ai 2 milioni di euro.

Nel novembre scorso, poi, le autorità italiane hanno sequestrato 550mila kg di prodotti dichiarati come olio d’oliva ma in realtà costituiti da miscele di oli vegetali di qualità inferiore. 17 persone sono state denunciate per gravi violazioni legate a etichettature false o mancanti, o alla commercializzazione fraudolenta di falso olio “extravergine”.

Ma quali sono state le frodi più comuni segnalate in Europa?

I rapporti rivelano che alcuni oli sono stati trovati contaminati da sostanze non autorizzate come pesticidi e oli minerali e, in un caso, da presenza di frammenti di vetro. Inoltre, sono stati segnalati casi di adulterazione dell’olio extravergine (con miscele di oli di qualità inferiore) e di etichettatura ingannevole, con oli vergini spacciati come extravergini o dall’origine fraudolenta.

Facciamo sempre molto attenzione all’olio che acquistiamo e, quando possibile, rivolgiamoci ad un piccolo produttore locale.

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Fonte: The Guardian

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