Oggi è facile indignarsi per la sospensione del programma, ma come si giustifica la scarsa partecipazione della gente? La cultura non importa più a nessuno o è cambiato il modo di fruirne (ad esempio tramite la tv on demand)?
La notizia del giorno è la sospensione momentanea per bassi ascolti di Noos, il programma di Alberto Angela, in onda su Rai 1 il giovedì sera. La trasmissione, nelle scorse settimane, si è scontrata con Temptation Island, il docu-reality di Canale 5 condotto da Filippo Bisciglia.
Ora, se vi aspettate che io ceda alla retorica della tv schiava degli ascolti o a quella della gente ignorante e superficiale, che preferisce il trash alla cultura, sappiate che non lo farò. Almeno, non in questi termini e non con questa faciloneria.
Parlare di un certo tipo di tv senza parlare del fenomeno sociale e culturale che rappresenta, non ha alcun senso ed è del tutto inutile. Insomma, additare un programma e un certo tipo di pubblico è comodo e utile a ottenere applausi scroscianti: non c’è niente di più semplicistico e fuorviante di dividere i “buoni” dai “cattivi”, dove per “buoni” intendo quelli che «Non so nemmeno cosa sia Temptation Island» e per cattivi quelli che «Che c’è di male a guardarlo?».
Temptation Island funziona, Noos no: perché?
Temptation Island, che normalizza la gelosia più morbosa, la violenza più sfacciata, la tossicità di certi rapporti, è un fenomeno che ha radici profonde. Non è un programma semplicemente trash, perché va in onda ciò che combattiamo ogni giorno non senza fatica: la cultura dell’uomo che prevarica sulla donna, l’oggettificazione della donna, la romanticizzazione di rapporti che in verità sono disfunzionali e malati.
Parlare di Temptation Island senza guardare le radici che ne garantiscono il successo, tuttavia, è inutile. Le radici di cui parlo affondano in una televisione che, ormai da un po’ di tempo, somiglia alla gente comune. Non è più la gente a elevarsi per assomigliare ai modelli che la tv propone, è la tv che fa di tutto per parlare la lingua della gente, per dire quello che vuole sentirsi dire e, soprattutto, per convincerla che quello che vede sia a portata di mano. Anzi, di click. Sì, perché i social fanno da collante tra la televisione e chi la guarda comodamente seduto sul proprio divano di casa.
Non credo che Temptation Island abbia tolto pubblico a Noos, perché non penso che il pubblico medio di una trasmissione come quella di Canale 5 sia interessato a un contenuto che lo costringa a spostarsi dalla propria condizione, ma penso che voglia un contenuto che assecondi quella condizione, che la racconti, che la rappresenti.
E questo non vuol dire nemmeno che il pubblico di Temptation sia fatto da gente violenta o misogina, ma quello che viene trasmesso (il linguaggio sboccato, i litigi, le gelosie, le lacrime) è quello che conosce, che riconosce intorno a sé, che lo attrae perché è – appunto – facilmente riconoscibile.
Le colpe della Rai e la reazione di Alberto Angela
Poi, va detto che si potrebbe accusare la Rai di comportarsi al pari di una tv commerciale, dal momento che – per fini puramente economici, di profitto – ha scelto di sospendere una trasmissione che, evidentemente, portava pochi introiti. Si potrebbe contestare la scelta di non cambiare giorno di programmazione, visto che Noos non è certamente stato concepito per battere Temptation. Resta il fatto che il pubblico di Temptation non l’avrebbe guardato comunque.
E allora, a questo punto, viene da chiedersi: il pubblico di Alberto Angela dov’è finito? Tolta la sfida (persa) contro il competitor, dov’è la gente interessata a Noos? Oggi è facile indignarsi per la sospensione del programma, ma come si giustifica la scarsa partecipazione della gente? La cultura non importa più a nessuno o è cambiato il modo di fruirne (ad esempio tramite la tv on demand)?
La trasmissione, comunque, è stata soltanto rimandata. Ecco cosa fa sapere la Rai: «La decisione di spostare la trasmissione di Alberto Angela Noos al 22 agosto è stata presa da Rai per tutelare e valorizzare al meglio un prodotto di eccellenza, che rappresenta un unicum nel panorama televisivo italiano ed è un fiore all’occhiello del servizio pubblico, grazie alla passione, alla capacità divulgativa di assoluta qualità e alla professionalità di Alberto Angela».
Composta ed elegante la reazione di Alberto Angela che, attraverso i social, ha fatto sapere di essere al lavoro per le nuove puntate di Noos. Queste le sue parole: «Siamo ancora oggi al lavoro sulle nuove puntate di Noos. Nelle ultime settimane abbiamo aggiunto nuovi servizi alla trasmissione, come quello a San Clemente dove abbiamo girato oggi. Siamo pienamente operativi e al lavoro per la realizzazione delle ultime tre puntate di questa stagione che andranno in onda il 22 e 29 agosto e il 5 settembre. Vi aspetto, quindi, dal 22 agosto per riprendere il nostro viaggio nella conoscenza. Noos va avanti! Lavoriamo per la cultura».
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite