Quanta tristezza in quei ghiaccioli e gelati offerti agli animali degli zoo contro il caldo (in una vita di cattività)

Ghiaccioli a base di frutta, pesce e carne per gli animali dello zoo: a Roma il caldo micidiale si combatte in questo modo. Sorge spontaneo pensare all'habitat di questi animali, dove non vi è necessità di ricorrere a gelati

Ghiaccioli alla frutta, con carne, con pesce da smistare nei vari recinti. Al Bioparco di Roma si affrontano così le temperature roventi registrate in questi giorni, ricorrendo a rimedi di ogni tipo contro la calura.

Fa un caldo micidiale e a soffrirne non siamo solamente noi umani, ma anche gli animali domestici nelle nostre case e quelli esotici e selvatici confinati negli zoo del Paese, come quelli nel circuito del giardino zoologico più antico d’Italia.

Alcuni provano a rinfrescarsi immergendosi nelle piscinette della loro area, nell’illusione di nuotare in natura, altri sgranocchiano frutta e ghiaccioli mentre cercano una zona d’ombra.

Funziona così da anni nella struttura della capitale, dove lo staff integra all’alimentazione degli animali questi dolcetti nei periodi più afosi assieme ad altre risorse. E così ecco una tigre che si gode il suo ghiacciolo.

Alla gioia dei visitatori, felici di ammirare e fotografare il felino gustarlo, si aggiungono critiche e dovute riflessioni.

Gli animali hanno realmente bisogno di ghiaccioli per un po’ di refrigerio? No, poiché in natura hanno tutti gli strumenti per poter sopravvivere in autonomia, senza dover ricercare gelati o condividere un riparo in uno spazio limitato.

Negli zoo il discorso è diverso perché gli animali non hanno modo di spingersi oltre il loro recinto per poter sfuggire al caldo estremo. Sono nati in cattività, lontano da una terra che mai conosceranno dato che la reintroduzione in natura per questi esemplari è impossibile e impensabile.

Loro devono sopravvivere in quei recinti, talvolta inadeguati, monitorati da guardiani. Si adattano come possono da zoo a zoo. In molti lo fanno a fatica, in un supplizio che sembra non avere mai fine. Ce lo hanno dimostrato già gli orsi polari dello zoo Fasano, costretti a vivere in una pozza d’acqua bollente.

Nel loro caso e in altri, neanche i ghiaccioli servirebbero.

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Fonte: Bioparco di Roma/Facebook

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