In arrivo la più forte tempesta solare degli ultimi 167 anni: tra black out e aurore boreali, quali conseguenze sulla Terra?

Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato un'eruzione di plasma scuro sulla superficie del Sole: la NOAA avverte di possibili gravi interferenze magnetiche sulla Terra

Il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ha recentemente registrato un’impressionante eruzione di plasma scuro sulla superficie del Sole, nota come tempesta solare. Questo fenomeno potrebbe causare gravi interferenze magnetiche sulla Terra, provocando blackout diffusi a livello internazionale.

Un’altra agenzia statunitense, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), ha confermato l’evento, avvertendo che l’emissione di plasma scuro potrebbe causare “fluttuazioni della rete elettrica”. La NOAA ha diffuso un comunicato in cui sottolinea i potenziali rischi legati a questa tempesta solare.

Una tempesta solare è un evento meteorologico spaziale che si verifica quando c’è un’esplosione di energia sulla superficie del Sole, rilasciando una quantità enorme di particelle cariche e radiazioni. Queste esplosioni sono spesso associate a macchie solari, che sono regioni più fredde e scure sulla superficie solare con un’intensa attività magnetica.

Quando le particelle cariche emesse dal Sole raggiungono la Terra, possono interagire con il campo magnetico terrestre, causando una serie di effetti, tra cui:

  • Aurore Polari: Fenomeni luminosi visibili nelle regioni polari causati dall’interazione delle particelle solari con l’atmosfera terrestre.
  • Interferenze nelle comunicazioni: Disturbi nelle comunicazioni radio e satellitari, che possono influenzare i sistemi GPS e le trasmissioni radiotelevisive.
  • Blackout elettrici: Fluttuazioni della rete elettrica che possono portare a blackout locali o regionali.
  • Rischi per la salute degli astronauti: Aumento della radiazione spaziale che può rappresentare un rischio per gli astronauti e per i passeggeri dei voli ad alta quota.

Il video catturato dalla NASA mostra una nuvola scura che rappresenta un “brillamento solare freddo”, una massa di fumo nero che esplode e lancia plasma più freddo verso nord sulla superficie solare. Gli astrofisici studiano seriamente questi “brillamenti solari freddi” solo da un decennio, ma hanno già scoperto che emettono radiazioni a microonde tanto intense quanto i brillamenti solari caldi, meglio conosciuti dalla comunità scientifica.

Impatti previsti entro venerdì

La NOAA ha avvertito che i brillamenti freddi potrebbero interrompere le comunicazioni radio e satellitari sulla Terra. Si prevede che queste radiazioni potrebbero avere un impatto entro venerdì, con una probabilità del 60% di più brillamenti solari di medio livello o di classe M nelle prossime 24 ore e una probabilità del 15% di un brillamento di classe X, che potrebbe innescare blackout radio globali.

I brillamenti solari sono classificati in quattro categorie in base alla loro intensità: X, M, C e B. I brillamenti di classe X sono i più potenti, seguiti da M, C e infine B. Solo i brillamenti X e M sono abbastanza forti da influenzare la Terra, causando interruzioni nelle comunicazioni e nell’elettricità.

Nelle ultime 24 ore, almeno sei brillamenti solari di classe M hanno provocato interruzioni radio a livello globale. Tra questi, un brillamento M1 ha causato blackout radio in alcune parti dell’emisfero occidentale, mentre altri tre hanno colpito l’Asia. Il più potente, un brillamento di classe M3.2, ha provocato un blackout radio nel Pacifico nella tarda serata di domenica, come riportato dal Space Weather Forecasting Center dell’Università di Atene.

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Fonte: NOAA

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