Un’altra tempesta solare in arrivo potrebbe portare stupende aurore in tutto il mondo (ma anche non pochi problemi)

Domenica 21 luglio la superficie del Sole ha “eruttato” di nuovo: il Solar Dynamics Observatory (SDO) della Nasa ha infatti osservato l’”esplosione” di due anelli di plasma freddo e denso, un evento noto come la fase iniziale un’espulsione di massa coronale (CME), quel fenomeno che può portare stupende aurore sul nostro Pianeta, ma anche problemi alle comunicazioni (e blackout). La attendiamo proprio stasera 24 luglio

Una macchia solare ha “lanciato” due sottili pennacchi neri di plasma freddo e denso la scorsa domenica 21 luglio: il fenomeno, noto come la fase iniziale un’espulsione di massa coronale (CME), può portare stupende aurore sul nostro Pianeta, ma anche problemi alle comunicazioni (e blackout). La tempesta geomagnetica è attesa proprio stasera 24 luglio.

Il plasma è eruttato in particolare dalla macchia solare AR3757 e ha portato a un brillamento solare di classe M1. Queste regioni attive delle macchie solari possono emettere energia elettromagnetica dalla corona solare in qualsiasi momento e mentre questi pennacchi si allontanano dall’atmosfera solare, raccolgono sempre più plasma fino a consolidare una CME.

Come spiega l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), i brillamenti solari vengono classificati in cinque classi di potenza designate da una lettera, in cui ogni classe è dieci volte più potente della precedente, in particolare A, B, C, M, X in ordine crescente di potenza.

All’interno di ogni classe, la potenza del brillamento, assegnata in base alla loro luminosità nei raggi X, viene ulteriormente classificata con un numero da 1 a 9, in modo che un brillamento C4 ha una potenza pari alla metà di quella di un brillamento C8. Quindi un brillamento M2 è 10 volte più potente di un C2 e 4 volte più potente di un C5.

tempesta geomagnetica 24 luglio 2024

©Nasa

Secondo le attuali previsioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), questa CME dovrebbe arrivare sulla Terra più tardi nella giornata del 24 luglio (mercoledì) e c’è una probabilità del 15% che sopraggiunga un brillamento di classe X, molto più potente, in grado di innescare anche blackout in tutto il mondo.

Infatti nelle prossime ore potrebbe essere superata la soglia di tempesta geomagnetica, come si vede dai K index previsti per i prossimi giorni: tale indice è numero intero compreso tra 0 e 9, dove 1 indica una situazione di calma, mentre e 5 o più indica una tempesta geomagnetica, di intensità crescente. Stanotte potremmo sfiorare un K index di 6.

tempesta geomagnetica 24 luglio 2024

©Nasa

Tecnicamente il K index si ricava dalle fluttuazioni massime delle componenti orizzontali del campo magnetico osservate su un magnetometro durante un intervallo di tre ore, ed è un ottimo indicatore utilizzato per decidere se è necessario emettere allerte geomagnetiche per gli utenti interessati da tali disturbi (rete elettrica, veicoli spaziali, segnali radio che si riflettono o attraversano la ionosfera ma anche osservatori dell’aurora boreale e australe).

I possibili effetti sono attesi nelle prossime ore.

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Fonte: Nasa

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