L’arresto di Paul Watson è già un caso: da Brigitte Bardot a Macron, 100.000 persone in mobilitazione (con una petizione)

Il fondatore della Ong Sea Shepherd, arrestato in Groenlandia, rischia l'estradizione in Giappone. Il mondo dello spettacolo sta partecipando a una raccolta firme, mentre l'inquilino dell'Eliseo sta monitorando attentamente la situazione

Il destino di Paul Watson, fondatore della Ong Sea Shepherd, sta mobilitando anche il mondo dello spettacolo e della politica.

Arrestato il 21 luglio in Groenlandia dalle autorità danesi, Watson rischia l’estradizione in Giappone, dove potrebbe subire una dura pena per la sua lotta contro la caccia alle balene. L’attivista, famoso per la sua determinazione e il suo impegno nella protezione dei cetacei, ha trovato in Brigitte Bardot una fervente sostenitrice, pronta a battersi per la sua liberazione.

L’attrice, insieme ad altre celebrità francesi come gli attori Pierre Niney e Stéphane Bern, ha firmato un appello pubblicato sul quotidiano Libération, chiedendo al presidente Emmanuel Macron di intervenire per impedire l’estradizione di Watson. Hugo Clément, noto giornalista e attivista, ha lanciato una petizione che ha già raccolto oltre 100.000 firme, dimostrando il vasto supporto pubblico per questa causa.

Il presidente Emmanuel Macron, informato della situazione, ha fatto sapere che sta monitorando da vicino il caso di Watson e ha già avviato contatti con il primo ministro danese Mette Frederiksen per discutere della sua liberazione. Macron ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti umani e le leggi internazionali, valori che la Francia, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo, ha sempre difeso con determinazione.

Paul Watson, arrestato sulla base di un mandato di cattura emesso dal Giappone nel 2012, è accusato di aver ostacolato le operazioni delle baleniere giapponesi nel 2010. Nonostante la moratoria internazionale sulla caccia alle balene del 1986, il Giappone continua a praticare questa attività, giustificandola come una necessità di sicurezza alimentare. Tuttavia, il consumo di carne di balena è drasticamente diminuito nel paese, rendendo questa pratica sempre più controversa.

L’arresto

La nave di Watson, la Steve Irwin, si trovava nel Pacifico settentrionale con l’obiettivo di intercettare la Kangei Maru, una nuova nave officina giapponese. L’arresto è avvenuto durante uno scalo per fare rifornimento a Nuuk, la capitale della Groenlandia. La Sea Shepherd, l’organizzazione fondata da Watson, continua a denunciare la caccia illegale alle balene e a proteggere gli ecosistemi marini.

La mobilitazione in sua difesa rappresenta un chiaro segnale che la comunità internazionale non intende tollerare l’estradizione di un uomo che ha dedicato la sua vita alla protezione degli oceani.

L’appello lanciato dalle celebrità francesi non è passato inosservato. Oltre a Bardot, Niney e Bern, molti altri personaggi pubblici si sono uniti alla causa, chiedendo giustizia per Watson. L’obiettivo è evitare che venga estradato in Giappone, dove la sua vita sarebbe in pericolo. La speranza è che la pressione internazionale e l’intervento di Macron possano fare la differenza.

Nel frattempo, la Sea Shepherd continua a operare in tutto il mondo, ispirata dall’esempio di Watson. L’organizzazione resta impegnata nella difesa dei mari e nella lotta contro la caccia illegale, portando avanti il messaggio che la protezione dell’ambiente deve essere una priorità globale.

Vuoi contribuire alla causa di Paul Watson e favorirne il rilascio? Ecco quatto azioni che puoi attivare, da solo o in buona compagnia.

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