A causa della siccità non c’è più cibo nel Sud dell’Africa (ma nessuno ne parla)

La siccità in Zimbabwe (ma anche Malawi e Zambia) ha esaurito le riserve alimentari, lasciando milioni di persone senza cibo. Le comunità locali combattono come possono la malnutrizione ma il problema rimane sottovalutato e nessuno ne parla

Nessuno ne parla ma la situazione in alcuni Paesi del Sud dell’Africa è più che mai drammatica a causa della siccità. Lo Zimbabwe, in primis, sta esaurendo rapidamente le riserve alimentari, aggravando la situazione già critica di malnutrizione.

Le immagini dell’agenzia di stampa AFP che giungono dai villaggi di Mudzi, dove una donna versa un filo d’acqua in un secchio da un pozzo quasi vuoto, sono testimonianza di una crisi umanitaria di vaste proporzioni.

La diga di Kapotesa nel distretto di Mudzi, un tempo fonte vitale per raccolti e bestiame, è ormai ridotta a un letto di sabbia e una chiazza di fango. I contadini della zona camminano tra gli steli di mais disseccati, segno tangibile della siccità che sta devastando ormai da mesi il Paese, lasciando milioni di persone in attesa di aiuti alimentari.

La sopravvivenza delle famiglie locali dipendeva dalla diga ora prosciugata. Senza acqua, la capacità di coltivare e vendere eccedenze è scomparsa e sta costringendo gli abitanti dei villaggi della zona a camminare quotidianamente per 5 km verso Kotwa in cerca di lavori saltuari che a malapena garantiscono loro la sussistenza.

Con la maggior parte delle famiglie costrette a ridurre i pasti nel corso della giornata, la malnutrizione sta diventando una realtà sempre più concreta. Il medico distrettuale Kudzai Madamombe segnala un aumento del 20% dei casi di malnutrizione negli ultimi tre mesi.

La risposta della comunità è stata l’invenzione di un porridge nutriente, fatto con ingredienti locali e a basso costo, come uova, zucchero e frutti di baobab. Questo semplice ma ricco alimento sta diventando cruciale per fornire i nutrienti necessari ai bambini e alle famiglie, aiutando a ridurre i casi di malnutrizione sia pur con le risorse limitate a disposizione.

Il presidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa, ha dichiarato lo stato di calamità e richiesto almeno 2 miliardi di dollari per affrontare l’emergenza. L’ONU ha lanciato un appello per 429 milioni di dollari a giugno, ma finora i fondi ricevuti sono stati insufficienti. Quasi la metà della popolazione dello Zimbabwe, circa 7,6 milioni di persone, necessita di aiuti alimentari urgenti.

Yves Willemot, responsabile delle comunicazioni dell’UNICEF Zimbabwe ha dichiarato:

I raccolti non sono stati quelli che avrebbero dovuto essere. La maggior parte delle persone vive in una situazione piuttosto disperata, con mancanza di accesso all’acqua e al cibo.

E una tale grave situazione, di cui nessuno parla, non riguarda solo lo Zimbabwe. La siccità ha colpito duramente anche i vicini Malawi e Zambia e anche questi Paesi hanno dichiarato lo stato di emergenza.

Leggi anche:  L’Africa meridionale è in ginocchio per siccità: Malawi, Zambia e Zimbabwe dichiarano lo stato di calamità

Ancora una volta, quanto sta avvenendo sottolinea l’importanza di affrontare i cambiamenti climatici e di adottare misure per mitigare i loro effetti più drammatici.

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