Crollo alla Vela Celeste di Scampia: 2 morti e 13 feriti, 800 persone senza una casa

Un ballatoio in ferro della Vela Celeste di Scampia ha ceduto, provocando la morte di due persone. Ci sono 800 sfollati, con l’edificio che potrebbe essere dichiarato inagibile

La notte scorsa un drammatico crollo ha scosso il quartiere di Scampia a Napoli, coinvolgendo la Vela Celeste, uno degli edifici emblematici dell’area. L’incidente, avvenuto poco dopo le 22:30, ha provocato la morte di due persone e ne ha ferite gravemente altre 13, tra cui sette bambini.

L’effetto domino del cedimento dei ballatoi in ferro ha messo in luce le condizioni critiche delle strutture, amplificando le preoccupazioni sui lavori di riqualificazione previsti per l’area. La Vela Celeste è una delle ultime strutture rimaste in piedi dopo un processo di demolizione che ha interessato le altre Vele, simbolo di un periodo di grande degrado e abbandono.

Originariamente progettate dall’architetto Franz Di Salvo tra il 1962 e il 1975, le Vele di Scampia avrebbero dovuto rappresentare un innovativo modello di abitazioni popolari. Tuttavia la mancanza di infrastrutture adeguate e il fallimento nel realizzare gli spazi collettivi previsti hanno rapidamente trasformato queste strutture in emblemi di disagio e malavita.

La dinamica del crollo

Il progetto “Re-Start Scampia” prevedeva la demolizione della Vela Celeste, che, dopo il crollo, si troverà inevitabilmente sotto una nuova lente d’ingrandimento. Il crollo di ieri ha rivelato un problema strutturale significativo: il corridoio di ferro che collegava i piani superiori ha ceduto, causando una cascata di distruzione che ha travolto i piani sottostanti fino ai garage.

Le prime indagini suggeriscono che il cedimento potrebbe essere legato a una combinazione di degrado strutturale e mancanza di manutenzione. Le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e i rappresentanti locali sono intervenuti prontamente, cercando di mettere in sicurezza l’area e di evacuare le persone rimaste intrappolate. Tuttavia la situazione è complicata dal fatto che le passarelle che collegano le abitazioni sono anch’esse compromesse, costringendo chi era dentro a rimanere in attesa di un percorso di evacuazione sicuro.

Ora le autorità devono affrontare due sfide principali. In primo luogo è necessario trovare una soluzione temporanea per circa 800 residenti che sono stati evacuati e ora sono senza casa. Le opzioni sono limitate e includono la possibilità di accogliere gli sfollati in strutture temporanee o presso familiari e amici.

In secondo luogo è essenziale stabilire l’entità dei danni strutturali e determinare se l’intero edificio o solo alcune sue parti devono essere dichiarati inagibili. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, insieme al prefetto Nicola Di Bari, è già sul campo per coordinare le operazioni di soccorso e pianificare il futuro della Vela Celeste.

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