E se ti dicessi che questa casa è fatta di funghi?

In Namibia una start up sta utilizzando arbusti invasivi per coltivare funghi e trasformare i residui in mattoni sostenibili chiamati mycoblocks. In questo modo è possibile affrontare il problema degli arbusti, la crisi abitativa e ridurre l'impatto ambientale con un'architettura sostenibile

In Namibia, una start up sta sperimentando un metodo innovativo e sostenibile per affrontare la crisi abitativa e risolvere il problema dei cespugli rampicanti invasivi… realizzando case con i funghi.

L’edilizia è uno dei principali responsabili di emissioni di CO2, per questo in tutto il mondo si stanno cercando soluzioni al problema, come ad esempio la realizzazione di un “cemento verde“.

Una proposta innovativa arriva dalla start up MycoHAB, un progetto finanziato dalla Standard Bank Namibia, con collaborazioni d’eccellenza tra cui c’è anche l’MIT, il Massachusetts Institute of Technology.

Gli arbusti invasivi occupano vasti territori in Namibia, danneggiando l’ecosistema locale e ostacolando la ricarica delle falde acquifere. Tradizionalmente, questi arbusti vengono bruciati per produrre carbone, aumentando le emissioni di CO2. Il progetto MycoHAB propone un approccio alternativo: gli arbusti vengono triturati e utilizzati per la coltivazione di funghi ostrica, conosciuti in Italia come funghi orecchione. I funghi vengono poi venduti ai venditori locali, mentre i rifiuti risultanti dalla coltura sono compressi e cotti in blocchi solidi utilizzabili per la costruzione di case.

Sono chiamati mycoblocks e sono mattoni più pesanti di quelli tradizionali, ma possono essere assemblati più velocemente, riducendo i costi di costruzione. Inoltre, la produzione di questi blocchi è più economica rispetto ai metodi tradizionali, rendendo le abitazioni costruite con mycoblocks più accessibili e sostenibili.

Ci sono delle criticità da superare, soprattutto legate ai costi di trasporto di questi mattoni,  ma il progetto sta cercando di ottenere il supporto finanziario dei futuri proprietari di case.

 

Il primo prototipo di casa realizzato con mycoblocks è stato aperto al pubblico nel febbraio 2024, segnando un importante passo avanti per il progetto. L’obiettivo finale di MycoHAB è ispirare il settore dell’architettura e delle costruzioni nello sviluppo di design più rigenerativi, sfruttando risorse di scarto per creare soluzioni abitative ecologiche e accessibili.

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Fonte: MycoHAB

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