La geniale campagna di Carlsberg contro la pesca in stato di ebbrezza (che non ci ha convinto del tutto)

La campagna di Carlsberg con Claes “Svartzonker” Claesson evidenzia i rischi dell'alcol durante la pesca, promuovendo una maggiore consapevolezza

In Svezia, il birrificio Carlsberg ha recentemente avviato una campagna sorprendente, collaborando con il famoso produttore di esche Claes “Svartzonker” Claesson per creare un’esca unica. L’obiettivo principale è sensibilizzare sui pericoli della pesca in stato di ebbrezza e promuovere la sicurezza tra i pescatori.

Il prodotto, denominato “DrunkenBait di Svartzonker“, è un’esca che raffigura un uomo vestito da pescatore con il corpo tagliato a metà, una chiara metafora visiva di una persona ubriaca trovata senza vita in acqua. Questo espediente visivo è pensato per colpire l’attenzione e far riflettere sui pericoli di pescare sotto l’influenza dell’alcol.

Carlsberg esca

©Carlsberg

Una strategia di marketing

Dietro questa strategia di marketing si cela un obiettivo di sensibilizzazione molto serio: denunciare i pericoli della pesca in stato di ebbrezza e ricordare agli appassionati l’importanza di preferire bevande analcoliche durante la loro attività. I “DrunkenBait” sono stati prodotti in edizione limitata e distribuiti a pochi rivenditori selezionati, oltre a essere messi in palio sul profilo Instagram di Carlsberg Sweden.

Con questa iniziativa, Carlsberg affronta un tema cruciale e poco discusso, mettendo in luce una delle principali cause di morte per lesioni non intenzionali nel mondo: l’annegamento. Un problema che diventa ancora più grave quando è associato al consumo di alcol. Attraverso questa campagna, Carlsberg mira a educare e proteggere i pescatori, promuovendo un comportamento più sicuro e consapevole.

Ma la pesca non è sostenibile…

Apprezziamo sinceramente l’impegno di Carlsberg nell’indirizzare un problema serio e spesso trascurato, ma considerando l’importanza crescente della sostenibilità ambientale, incoraggiamo l’azienda a estendere ulteriormente i suoi sforzi. Sarebbe auspicabile promuovere una visione più “ampia” che comprenda la riduzione dell’impatto ambientale della pesca, invitando magari a evitare quest’attività come forma di intrattenimento per preservare meglio le nostre preziosissime risorse marine.

Come si potrebbe risolvere il problema dell’ebbrezza durante la pesca? Facendo altro: noi preferiamo gustarci una buona birra in riva al mare, al tramonto. Meglio bere (responsabilmente), non pescare!

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Carlsbergsverige

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook