L'organizzazione ambientalista tedesca Deutsche Umwelthilfe ha assegnato il riconoscimento alla multinazionale nel settore alimentare per la campagna #UnterwegsNachBesser, considerata espressione di greenwashing
Nestlé, la multinazionale svizzera leader nel settore alimentare, è stata premiata con il riconoscimento “peggior bugia ambientale dell’anno” dalla Deutsche Umwelthilfe (DUH), un’organizzazione ambientalista tedesca.
Il premio ben poco lusinghiero, lanciato dal contest Goldener Geier (Avvoltoio d’oro), è stato assegnato alla campagna #UnterwegsNachBesser di Nestlé, accusata di essere uno spudorato esempio di greenwashing, una tecnica mediatica sempre più diffusa e che consiste nel dipingere come sostenibile qualcosa che non lo è affatto.
DUH utilizza il premio Goldener Geier (Avvoltoio d’oro) per incoraggiare le aziende a comunicare in modo trasparente e a impegnarsi concretamente per la sostenibilità. Quest’anno, sono stati oltre 20.000 i consumatori che hanno votato online la peggior bugia ambientale 2024: il 57% di loro ha scelto proprio la campagna di Nestlé Germania.
Secondo DUH, Nestlé si presenta come un’azienda impegnata nella lotta contro i rifiuti monouso nonostante sia un grande produttore di rifiuti in plastica. Per questo, la campagna #UnterwegsNachBesser della multinazionale svizzera è stata definita una menzogna sfacciata.
In particolare, DUH ha criticato le affermazioni di Nestlé riguardo alle capsule di caffè, che l’azienda sostiene siano composte fino all’85% di materiale riciclato. Secondo l’organizzazione ambientalista, questa percentuale è irrealistica a causa di limitazioni tecniche nel processo di riciclo. Inoltre, Nestlé utilizzerebbe scarti di produzione come materiale riciclato, una pratica che la DUH considera ingannevole.
Nestlé non è l’unica azienda ad essere finita nel mirino della DUH. Tra gli altri finalisti al premio Goldener Geier (Avvoltoio d’oro) 2024 troviamo:
- Capri-Sun: accusata di commercializzare i suoi prodotti come sostenibili, nonostante l’utilizzo massiccio di imballaggi usa e getta e l’assenza di piani concreti per ridurre l’impatto ambientale;
- DHL GoGreen: criticata per il servizio di spedizione “CO₂ neutrale”, che secondo la DUH non compensa adeguatamente le emissioni generate;
- Avia: accusata di greenwashing per la vendita di gasolio da riscaldamento “compensato in CO₂”.
“L’inganno dei consumatori attraverso il greenwashing è inaccettabile”, ha dichiarato Barbara Metz, direttrice federale di DUH. “Soprattutto alla luce della crisi climatica, le aziende devono assumersi la responsabilità delle loro azioni e adottare pratiche veramente sostenibili”.
Il premio rappresenta un prezioso monito per tutte le aziende che cercano di nascondere le loro pratiche insostenibili. I consumatori, da parte loro, sono sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano e dunque meno suscettibili a farsi ingannare.
Con questo riconoscimento, DUH vuole trasmettere un messaggio tanto chiaro quanto essenziale: le aziende che vogliono conquistare la fiducia dei consumatori devono dimostrare un reale impegno per la sostenibilità, non solo a parole ma anche, e soprattutto, con azioni concrete.
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