Dopo anni di conservazione, il toromiro torna a casa sull’isola di Pasqua (dove sarà reintrodotto nel suo habitat naturale)

È arrivato il momento di far fruttare anni di sforzi, reintroducendo nel loro habitat naturale a Rapa Nui alcune piante di toromiro

Dopo anni di lavoro dedicato alla conservazione del toromiro (Sophora toromiro), una specie in via di estinzione sull’Isola di Pasqua, un nuovo gruppo di giovani piante è stato trasportato dalla Facoltà di Agronomia dell’Università di Concepción (UdeC) al vivaio Conaf di Rapa Nui, l’isola di Pasqua.

Qui, le piante inizieranno il loro processo di adattamento prima di essere reintrodotte nel loro habitat naturale. Questo progetto di reintroduzione è stato guidato dalla Dott.ssa Macarena Gerding González dell’UdeC, insieme allo staff del Conaf Rapa Nui e al Dott. Jaime Espejo, consulente della CMPC.

Il team ha lavorato per selezionare microrganismi simbiotici che possano aiutare il toromiro ad adattarsi e sopravvivere nei suoli impoveriti dell’isola. Durante gli ultimi sei anni sono stati selezionati batteri azotofissatori, funghi micorrizici e batteri rizofagici per fornire nutrienti essenziali e migliorare la crescita delle radici e la tolleranza allo stress idrico delle piante.

Gli sforzi di conservazione del toromiro sono iniziati nel 1953

Il lavoro ha coinvolto numerosi ricercatori e studenti della Facoltà di Agronomia dell’UdeC, i quali hanno selezionato e riprodotto i microrganismi nei laboratori dell’università. Le piantine sono state coltivate utilizzando semi derivati dall’albero originario presente nel Giardino Botanico di Viña del Mar. Dopo l’inoculazione con il consorzio microbico specifico, le piante sono state spedite a Rapa Nui, previa revisione e certificazione da parte del Servizio Agricolo e Zootecnico (SAG) di Ñuble.

La storia della conservazione del toromiro risale al 1953, quando Efraín Volosky raccolse i semi dell’ultimo esemplare presente sull’isola e li inviò al Giardino Botanico Nazionale del Cile a Viña del Mar. Nel 1992, alcuni di questi semi germinarono, dando vita a nuove piante che furono distribuite in vari luoghi, inclusa l’Università di Concepción.

Nel 2018, un nuovo impulso al progetto di conservazione è stato dato grazie a un’iniziativa quadriennale (2020-2024) che coinvolge Conaf-Rapa Nui, CMPC e l’UdeC. Il progetto mira a reinserire il toromiro nel suo habitat naturale, ricostruendo le comunità microbiche essenziali per la sopravvivenza della specie.

Estefany Pate, vivaista del vivaio Mataveri Otai di Rapa Nui, ha evidenziato l’importanza di questo lavoro, sottolineando il successo del progetto di salvataggio del toromiro. Il prossimo passo prevede l’adattamento delle piantine al suolo locale, arricchito con funghi e batteri raccolti sull’isola.

Mauricio Sanz, agronomo dell’UdeC e co-ricercatore del progetto, ha ribadito l’importanza della riforestazione del toromiro, un albero simbolico e culturalmente significativo per Rapa Nui. L’obiettivo è assicurare che queste piante possano prosperare nonostante le difficili condizioni del suolo dell’isola.

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Fonte: UdeC

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