“Sono stati uccisi”: arriva la conferma che gli orsi MJ5 e F36 non sono morti per cause naturali

L'uccisione dei due esemplari mette in luce le sfide della convivenza tra uomo e fauna selvatica

L’indagine sulla gestione del Progetto Life Ursus e dell’orsa JJ4, responsabile della morte di Andrea Papi avvenuta nei boschi sopra Caldes il 5 aprile 2023, ha portato alla luce nuovi elementi inquietanti.

Due orsi, MJ5 e F36, sarebbero morti per cause non naturali, come emerge dalla richiesta di archiviazione del procedimento nei confronti del presidente Maurizio Fugatti e del sindaco di Caldes, Antonio Maini.

MJ5, responsabile dell’aggressione ad Alessandro Cicolini nel marzo 2023, è stato trovato morto a Bresimo nell’ottobre scorso, “verosimilmente ucciso da un’arma da fuoco“, secondo la Procura.

Allo stesso modo F36, che nel luglio scorso inseguì due escursionisti a Roncone, è stata ritrovata morta due mesi dopo, e gli accertamenti hanno rivelato che l’orsa è morta “per fatto di terzo“.

Questi nuovi dettagli sollevano interrogativi sulla sicurezza degli orsi in Trentino e sulla gestione del progetto di reintroduzione.

La Procura di Trento, pur chiedendo l’archiviazione del procedimento, ha sottolineato che “solo la cattura dell’orsa JJ4 e la sua sottrazione permanente all’ambiente naturale, con abbattimento o recinzione, avrebbe potuto essere, già fin dal tempo dell’attacco ai Misseroni nel 2020, la soluzione massivamente energica tecnicamente più efficace”.

Il riferimento qui è all’attacco, da parte dell’orsa Jj4 a Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio, sul Monte Peller sopra Cles, il 22 giugno 2020.

L’indagine ha anche evidenziato le difficoltà incontrate nella gestione degli orsi considerati problematici, con ordinanze di cattura e abbattimento bloccate da ricorsi al Tar e dal Consiglio di Stato.

La Procura ha riconosciuto gli sforzi della Provincia in termini di informazione e sensibilizzazione della comunità, come le campagne informative promosse dal 1999 al 2023 con una spesa di oltre 500.000 euro, ma le morti sospette di MJ5 e F36 mettono in luce la necessità di ulteriori misure per garantire la sicurezza sia degli uomini che degli animali.

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