Obiettivi Agenda 2030, a che punto è l’Italia? Ce lo mostra l’ISTAT

Il settimo rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Istituto Nazionale di Statistica racconta in quali settori e in quali regioni sono state raggiunte le prestazioni migliori

Arrivano (anche) buone notizie per l’Italia, che procede nel suo percorso verso l’Agenda Onu 2030 raggiungendo risultati incoraggianti in alcuni dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite.

Questi obiettivi sono la base comune da cui partire per ricalibrare la nostra vita sulla Terra, fornendoci la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico.

Con i 17 goals gli Stati si impegnano a porre fine alla povertà, contrastare l‘ineguaglianza, affrontare i cambiamenti climatici e costruire una società pacifica fondata sul rispetto dei diritti umani.

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha divulgato il 4 luglio il suo settimo rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia. Il rapporto, che si basa su 373 misure statistiche aggiornate al 26 giugno 2024, ha evidenziato progressi significativi in molti ambiti, ma anche sfide persistenti.

Scopriamo quali obiettivi l’Italia sta centrando, su quali deve ancora invece impegnarsi e in quali regioni si registrano i miglioramenti più significativi.

Sconfiggere la povertà

Migliora

L’Italia registra una diminuzione delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale: nel 2023 la percentuale si attesta al 22,8%. Questa diminuzione è dovuta principalmente alla crescita dei redditi nominali e all’aumento dell’occupazione nel 2022. Persiste, però, una forte eterogeneità territoriale, con il rischio di povertà che varia dal 12,4% al Nord al 39,0% nel Mezzogiorno.

Sconfiggere la fame

Migliora

Nel 2023 diminuisce il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare, così come l’occupazione irregolare in agricoltura. Nel 2022 diminuiscono fertilizzanti (-26,6%) e fitosanitari (-11,6%) distribuiti in agricoltura e le emissioni di ammoniaca del settore agricolo (-11,7%). Infine, cresce la percentuale di coltivazioni biologiche su superfice agricola utilizzata.

Salute e benessere

Migliora

Nel 2023, i decessi in Italia sono tornati ai livelli pre-pandemici, con la speranza di vita alla nascita che si attesta a 83,1 anni. Si registra un calo nell’abitudine al fumo: le persone over 14 che fumano abitualmente sono il 19,9%.

Istruzione di qualità

Migliora

L’Italia registra un miglioramento nelle competenze di lettura degli studenti di 15 anni, ma un peggioramento in quelle matematiche. Rispetto all’anno scolastico 2022/23 è aumentato a 30 ogni 100 bambini (di 0-2anni) il numero di posti in asili nido e servizi integratici per la prima infanzia.

Parità di genere

Migliora

Nel 2022, il numero di omicidi commessi su donne è diminuito, ma la percentuale di donne uccise dal partner o da un familiare rimane elevata. Si registra un miglioramento nella distribuzione del lavoro domestico tra uomini e donne, con le donne che dedicano in media 4 ore e 24 minuti al giorno alle attività domestiche e di cura, mentre gli uomini vi dedicano 2 ore e 12 minuti.

Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Non migliora

L’Italia si colloca al terzo posto nell’Ue per il prelievo pro capite di acqua e permangono criticità nelle reti di distribuzione, con un’efficienza del 57,6%. Nonostante i progressi nella gestione integrata delle risorse idriche, nel 2023 circa 1 famiglia su 3 non si fida a bere l’acqua del rubinetto e quasi 1 su 10 lamenta irregolarità nella distribuzione.

Energia pulita e accessibile

Migliora

Nel 2022, i consumi energetici sono diminuiti del 3,1% rispetto al 2021, e l’Italia si conferma al quinto posto nella graduatoria europea per efficienza energetica. L’apporto delle fonti rinnovabili al consumo finale lordo di energia resta stabile al 19,1%, con una forte crescita delle auto ibride ed elettriche. Gli obiettivi al 2030 del Piano per la Transizione Ecologica sono però ancora lontani.

Lavoro dignitoso e crescita economica

Migliora

Nel 2023, il mercato del lavoro si è ripreso: il tasso di occupazione dei 20-64enni sale al 66,3% (+1,5 punti percentuali); il tasso di disoccupazione (7,7%) si contrae dello 0,4%.

Imprese, innovazione e infrastrutture

Peggiora

Il settore delle imprese, dell’innovazione e delle infrastrutture deve affrontare sfide legate alla digitalizzazione (con solo il 61,3% delle imprese che ha un sito web), e alla modernizzazione delle infrastrutture, con il 12,2% delle linee ferroviarie ancora a binario unico.

Ridurre le disuguaglianze

Migliora

Nel 2023 aumenta il reddito disponibile delle famiglie (+4,2% rispetto al 2022). Rimangono, però, disuguaglianze economiche e sociali. Nel 2022, il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,3 volte quello delle famiglie più povere (era 5,6 nel 2021)

Città e comunità sostenibili

Peggiora

L’Italia deve affrontare sfide legate alla qualità dell’aria che nel 2022 in molti capoluoghi, dove aumentano le concentrazioni medie annue di PM2,5 e in 75 quelle di PM10. Aumenta, nel 2023, il numero di famiglie con difficoltà di collegamento con il trasporto pubblico (32,7%). Non migliora il servizio offerto dal trasporto pubblico locale.

Consumo e produzione responsabili

Migliora

L’Italia sta compiendo progressi verso un’economia circolare, con un aumento del tasso di riciclo dei rifiuti urbani, che nel 2022 ha raggiunto il 65,2%, e una diminuzione della produzione di rifiuti urbani pro capite. Crescono, però, i sussidi alle fonti fossili sul Pil.

Lotta contro il cambiamento climatico

Peggiora

Nel 2022, le emissioni di gas serra dell’economia italiana sono stabili rispetto all’anno precedente. Fa ben sperare il dato sulla preoccupazione degli italiani per il cambiamento climatico e le emissioni climalteranti: nel 2023 per il 70,8% delle persone è tra le prime cinque preoccupazioni a carattere ambientale, un dato in crescita.

Vita sott’acqua

Peggiora

La biodiversità marina in Italia è a rischio, con un terzo delle specie ittiche valutate in uno stato di conservazione sfavorevole. La pesca eccessiva e l’inquinamento marino sono tra le principali minacce. Nel 2022 sono aumentati i rifiuti che inquinano le spiagge: 303 ogni 100 metri di litorale (l’obiettivo europeo è di 20 rifiuti ogni 100 metri).

Vita sulla Terra

Non migliora

Nel 2022, le aree protette coprivano il 21,7% del territorio nazionale, ma l’obiettivo della Strategia nazionale per la biodiversità è del 30% entro il 2030. Il consumo di suolo rimane una preoccupazione significativa: nel 2022 il 7,14% di suolo era impermeabilizzato da coperture artificiali. Per quanto riguarda la biodiversità, il 31% delle specie di vertebrati presenti in Italia è a rischio di estinzione, con una situazione particolarmente preoccupante per le specie acquatiche.

Pace, giustizia e istituzioni solide

Peggiora

L’Italia registra progressi nella lotta alla corruzione e nell’efficienza del sistema giudiziario, ma permangono sfide legate alla criminalità organizzata e alla fiducia nelle istituzioni. Nel 2023 l’affollamento delle carceri è tornato ai livelli pre-pandemici, con 118 detenuti per 100 posti disponibili. Nel 2023 aumenta la durata dei procedimenti civili a 460 giorni.

Partnership per gli obiettivi

Peggiora

L’Italia è impegnata nella cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile, ma deve rafforzare ulteriormente il suo contributo finanziario e tecnico. Nel 2023, la quota di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) sul reddito nazionale lordo è scesa allo 0,27%, inferiore alla media europea.

Quali sono le regioni dove si registrano i migliori progressi

L’analisi regionale dei progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile rivela un quadro interessante: nonostante le difficoltà storiche, le regioni del Mezzogiorno stanno dimostrando una crescita significativa nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. In particolare, Abruzzo, Calabria e Puglia hanno registrato un miglioramento in circa il 60% delle misure statistiche rispetto a dieci anni fa.

In Calabria, ad esempio, si è allungata la speranza di vita in buona salute e sono aumentate le coperture vaccinali, mentre sono diminuiti gli studenti che abbandonano gli studi e i tempi della giustizia civile. L’Abruzzo ha registrato una riduzione dell’obesità e un miglioramento delle competenze degli studenti delle scuole superiori, mentre in Puglia è diminuito il numero di persone a rischio di povertà.

Questi risultati incoraggianti testimoniano un impegno crescente delle regioni meridionali verso uno sviluppo più sostenibile, anche se il divario con le regioni del Nord, in particolare, rimane da colmare.

Fonte: ISTAT

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