“Munch. Il grido interiore”: in arrivo la mostra a Milano e a Roma

Le opere di Munch tornano in Italia: Milano e Roma ospiteranno due mostre dedicate al celebre artista norvegese

A distanza di quarant’anni dall’ultima esposizione milanese e dieci anni da quella romana, l’Italia è pronta ad accogliere nuovamente le opere di Edvard Munch. L’artista norvegese (1863-1944), noto per l’iconico dipinto “L’Urlo”, sarà al centro di una grande mostra che toccherà due città: Milano, a settembre 2024 presso Palazzo Reale, e Roma, a gennaio 2025 presso Palazzo Bonaparte.
L’evento, organizzato da Arthemisia e promosso dal Comune di Milano Cultura, si intitola “Munch. Il grido interiore” e promette di offrire un approfondimento sia sull’artista che sull’uomo.

La mostra, patrocinata dalla Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Munch di Oslo, che ha concesso un prestito di oltre cento opere, le quali includono non solo dipinti, ma anche taccuini, fotografie e filmati, elementi che permetteranno ai visitatori di esplorare il lato più personale e intimo di Munch, accanto alla sua produzione artistica più conosciuta. Il curatore Costantino D’Orazio, insieme a Patricia G. Berman, ha lavorato per creare un’esperienza espositiva che rifletta proprio la complessità del maestro norvegese.

Edvard Munch

Figura di spicco nella storia dell’arte moderna, Edvard Munch è considerato un pioniere dell’Espressionismo e uno dei maggiori rappresentanti del Simbolismo del XIX secolo. È rinomato per la sua capacità di esprimere le più profonde inquietudini dell’animo umano. La vita di Munch è stata segnata da eventi dolorosi che lo hanno portato ai confini della follia: la perdita precoce della madre e della sorella, la tragica morte del padre e la tormentata relazione con la fidanzata Tulla Larsen. Questi eventi hanno profondamente influenzato la sua poetica, permettendogli di trasformare il suo grido interiore in capolavori artistici grazie al suo straordinario talento. I suoi volti privi di sguardo, i paesaggi onirici e l’uso potente del colore comunicano in modo universale il disagio esistenziale che affligge l’umanità. Questo ha consacrato la grandezza di Munch, facendone una delle figure più emblematiche del Novecento.

La mostra

La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle massime esperte mondiali di Munch, esplorerà l’intero universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione artistica, attraverso 100 opere. Tra queste, una delle versioni litografiche de “L’Urlo” (1895) conservata a Oslo, “La morte di Marat” (1907), “Notte stellata” (1922–1924), “Le ragazze sul ponte” (1927), “Malinconia” (1900–1901) e “Danza sulla spiaggia” (1904). La seconda tappa della mostra si terrà a Palazzo Bonaparte in Piazza Venezia, dal 18 febbraio al 2 giugno 2025.

Il percorso espositivo, composto da undici sezioni, rappresenta un viaggio nell’immaginario di Munch, attraverso opere realizzate con tecniche diverse: le opere mettono in luce non solo la sensibilità dell’artista, ma rivendicano anche la sua indipendenza dalle convenzioni pittoriche tradizionali. Munch ha rivoluzionato la tecnica pittorica, ma ha anche scelto soggetti inusuali, spesso ispirati alle sue esperienze personali: un esempio significativo è il tema delle bagnanti, che Munch ha declinato al maschile, rompendo con le rappresentazioni convenzionali dell’epoca.
La mostra mette in evidenza anche il solido rapporto di Munch con l’Italia, paese che aveva visitato e di cui aveva studiato i grandi maestri del Rinascimento.

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