Ti mostro la seconda vita dei capelli tagliati, da rifiuto a risorsa (grazie all’intuizione di alcuni studenti romani)

Dall'intuizione di alcuni studenti romani, un progetto per trasformare i capelli tagliati da rifiuto a risorsa preziosa per numerosi settori (che ha meritato anche un premio a livello nazionale)

Vi siete mai chiesti che fine fanno i capelli che vengono tagliati, ogni volta che ci rechiamo dal barbiere o dal parrucchiere? Si tratta di una quantità di materiale incredibile, che solitamente finisce in discarica o in inceneritore.

Una svolta a questo triste (e inquinante) epilogo potrebbe arrivare dall’idea di un team di studenti dell’Università La Sapienza di Roma, che ha messo a punto un progetto di economia circolare per dare una seconda vita ai capelli tagliati.

L’obiettivo è quello di recuperare cheratina, una proteina presente in massicce concentrazioni nei capelli, e utilizzarla in diversi settori – da quello farmaceutico a quello cosmetico, da quello agricolo a quello ambientale e alimentare.

Leggi anche: Questo salone ricicla i capelli tagliati ai clienti per assorbire le fuoriuscite di petrolio

Il progetto

Solo in Italia, ogni anno, i parrucchieri smaltiscono oltre 5 mila tonnellate di capelli tagliati, spesso conferiti nella raccolta indifferenziata e inceneriti, con conseguente rilascio di sostanze tossiche e emissioni di CO2.

Il team dell’Università La Sapienza, composto da 9 studenti romani, ha provato a rispondere a questa problematica con un’idea innovativa.

KERALIGHT, il progetto di economia circolare sviluppato dagli studenti, prevede la creazione di una rete di parrucchieri per facilitare la raccolta dei capelli tagliati.

Tutti i capelli tagliati, poi, vengono sottoposti a un processo sostenibile di estrazione della cheratina, che viene convertito in idrogel con potenziali applicazioni in numerosi campi:

  • farmaceutico / biomedico: allevia bruciori della pelle, facilita la rigenerazione dei tessuti e viene usato nei bendaggi per la ricostruzione della superficie oculare
  • cosmetico: Ingrediente chiave per patch per gli occhi, maschere idratanti, prodotti per la cura dei capelli e protesi per la chirurgia estetica.
  • agricolo / ambientale: utilizzato per la sua capacità di trattenere l’acqua.
  • alimentare: impiegato nella produzione alimentare.

Insomma, non si tratta solo di recuperare un rifiuto che altrimenti finirebbe per diventare fonte di ulteriore inquinamento, ma anche di creare da esso una risorsa preziosa nell’ambito di un’economia più sostenibile.

Con questo ambizioso progetto, il team di studenti ha vinto il primo premio nella competizione nazionale di Enactus Italy.

Questo successo non segna solo un traguardo, ma rappresenta anche un punto di partenza per ulteriori sviluppi e innovazioni – hanno detto gli studenti. – Siamo pronti a portare avanti la nostra missione di creare un futuro più sostenibile attraverso l’economia circolare.

enactus la sapienza

Ma non solo: il prossimo ottobre, il progetto rappresenterà il nostro Paese anche alla Enactus World Cup che si terrà in Kazakistan.

E ancora, il progetto KERALIGHT è stato notato anche dagli organizzatori del Contest Baite, che hanno selezionato il team per la fase finale del BAITE Award.

Questo premio include un percorso formativo di una settimana all’interno del Forum NanoValbruna, dedicato a giovani ricercatori, studenti e aspiranti imprenditori.

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Fonti: Keralight Solutions / Enactus 

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram