L'orrore è servito alle isole Fær Øer, dove è in atto il Grindadráp. La caccia ai globicefali è una pratica atroce, un massacro che miete centinaia di vittime anno dopo anno
Animali bloccati nella baia, trucidati senza pietà, sangue e ancora sangue che tinge di rosso le acque che bagnano le isole Fær Øer. Qui, da giugno, si compie una carneficina, un massacro efferato ancora ritenuto una tradizione.
È il Grindadráp, la tremenda caccia a globicefali e delfini. La stanno documentando quasi in diretta gli attivisti della ONG Sea Shepherd France, giunti nelle isole danesi per ostacolare la mattanza. Il governo ha però predisposto misure di sicurezza per impedire l’intervento degli animalisti, come denuncia l’associazione.
Sono immagini di una crudeltà senza limiti, che si imprimono nella memoria assieme alle grida sofferenti dei globicefali. Difficile assistere inermi a tutto quel dolore. È un film dell’orrore che non si dimentica.
ATTENZIONE, IMMAGINI FORTI
Il copione è già scritto. Gli animali vengono spinti dalle imbarcazioni verso la riva, dove trovano la più atroce delle morti. Sono uccisi con arpioni, coltelli e talvolta altri mezzi davanti a un pubblico cuorioso di residenti e turisti.
Sono radunati e portati sulla terraferma, dove verranno eviscerati. Anche i bambini partecipano al rito, mostrando interesse per ciò che i loro innocenti occhi sono incoraggiati a vedere.
Nessuno viene risparmiato da questa follia collettiva, neanche le femmine gravide. Gli attivisti di Sea hanno ripreso un esemplare femmina con ancora il suo feto attaccato.
Sono centinaia i globicefali che ogni anno sono vittime di questa brutale ricorrenza. Solamente il 1° giugno ne sono stati stati uccisi 138, ma si stima che oltre 1000 ne siano sterminati annualmente.
La caccia ai globicefali è una attività che desta profonda indignazione. Le sigle animaliste nazionali e internazionali hanno espresso preoccupazioni per i danni alle popolazioni di globicefali e al futuro delle specie, sottolineando come non vi sia necessità di continuare a compiere questa strage.
Il Grindadráp nasce storicamente per fornire risorse agli abitanti delle isole e sopperire alle loro esigenze. Queste esigenze oggi non vi sono più e bisognerebbe adeguarsi ponendo un freno alla caccia ai globicefali.
L’abolizione, però, sembra essere lontana e fino a quel giorno continueremo a sentir parlare del bagno di sangue per cui le isole Fær Øer sono tanto conosciute.
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Fonte: Sea Shepherd France/Instagram
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