Non sono un delfino, ma uno zifio: alla scoperta del raro cetaceo che nuota nel Mediterraneo

Conosci lo zifio? Questo cetaceo, considerato tra i più timidi, è distribuito nei nostri mari, dove pratica immersioni da record. Scopriamo di più su questa interessante specie

Potremmo scambiarlo a prima vista per un delfino oppure confonderlo con una balenottera comune per via della pinna caudale non così alta. La realtà è però un’altra perché c’è un cetaceo incredibilmente raro da avvistare che si avventura nei nostri mari.

È lo zifio, nome scientifico Ziphius cavirostris, unico rappresentante della sua famiglia nel Mediterraneo. La specie misura mediamente 7 metri e ha una colorazione sul verde-marrone a causa dell’accumulo di alghe in superficie sul corpo. Il colore si differenzia in base al sesso e all’età degli esemplari.

@Wikimedia Commons

Gli adulti hanno un peso indicativo di 2500 kg, mentre alla nascita i piccoli ne pesano 250. Conosciuto anche come “balena del becco di Cuvier”, lo zifio non ha un rostro non poi così separato dalla fronte. Per molti, il tratto ricorda il becco dell’oca.

La bocca, invece, è sicuramente particolare e sembra sorridere con una linea a S. Nei maschi sono presenti due denti di piccole dimensioni, visibili anche a bocca chiusa.

zifio

@Wikimedia Commons

Lo zifio è distribuito prevalentemente nel Mar Ligure e nel Tirreno centrale, dove si muove in piccoli gruppi costituiti da 2 fino a 7 individui e si nutre di pesci e cefalopodi come i calamari. Predilige in genere le acque profonde, dove si immerge in apnee spettacolari e lunghe circa 1 ora.

Si è soliti considerare questo animale schivo, da qui la difficoltà di osservarlo. Le segnalazioni sono state comunque notevoli negli ultimi tempi. Dall’inizio dell’anno fino a oggi, nell’area del Santuario dei Cetacei Pelagos sono stati avvistati 13 zifi. Nel 2023 sono stati registrati 40 avvistamenti di zifi in un totale di 82 uscite.

Lo zifio è un cetaceo protetto, incluso negli allegati della Direttiva Habitat, Convenzione di Berna, Convenzione di Barcellona, Convenzione di Bonn, Convenzione CITES e nell’Accordo ACCOBAMS.

La specie vive all’incirca 60 anni, ma è minacciata in primis dal disturbo acustico, che causa spiaggiamenti. Altri pericoli sono le catture accidentali, il degrado dell’habitat e l’inquinamento marino.

Lo zifio è inserito nel database della Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e classificata globalmente come minor preoccupazione. Tuttavia, non si conosce l’andamento delle sue popolazioni.

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Fonti: ISPRACetacei FAI attenzioneCentro ricerca cetacei

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